Senatore Antonio Polito, “né di destra né di sinistra”

Io e Silvio ce la stiamo mettendo tutta per far vincere il centrosinistra. Silvio in particolare le spara così grosse da oscurare completamente le tante incongruenze dei “nostri”. Poi succede un evento simbolo sul quale proprio senti di non poter glissare. E quest’evento è la candidatura di Antonio Polito al Senato nelle liste della Margherita.

Antonio Polito, in gioventù segretario figgicciotto di Napoli, risciacquò ben bene tutta la biancheria nel Tamigi, rifacendosi una verginità di convinto thatcheriano blairista. Come direttore del quotidiano dalemiano “il Riformista” si distinse dopo il 7 di luglio londinese per chiamare alla guerra santa contro l’islam. Un vero ayatollá anglofilo che blaterava sullo scontro di civiltà ormai in atto e sulla bellezza futurista di una guerra tutta da godere.

Il direttore del quotidiano del presidente dei DS, ovviamente contrarissimo al ritiro dall’Iraq, si definisce “né di destra né di sinistra”, e dichiara che “i nostri beniamini sono Pierferdinando Casini e Francesco Rutelli” e che “dare voce alla protesta del popolo è populismo di sinistra”.

Polito però è soprattutto famoso per la fatidica frase detta e ripetuta a Radio3Mondo: ?se vince Vendola ?testuale-, mi faccio monaco buddista?

Allora, se nel segreto dell’urna qualcuno confonde Antonio Polito con Ferdinando Adornato, ci lamentiamo?