Messico-Venezuela, black out elettrico o informativo?

micahMEXICO_12309-250x327 Ho passato quasi un paio degli ultimi quattro mesi in Messico e varie volte mi sono trovato con black-out elettrici, per fortuna mai lunghissimi. Da quando sono ritornato in Italia la situazione è ulteriormente e di molto peggiorata. Negli ultimi tre giorni ampie zone del centro della Città del Messico sono state per ore senza luce. A Coyoacán, uno dei quartieri bene del sud della città, venerdì e sabato ci sono state almeno una ventina di interruzioni di servizio per un totale di varie ore, con i semafori saltati e vari servizi essenziali nel caos. E’ una cosa grave, con risvolti politici che brevemente vale la pena verificare, ma che si dimostra soprattutto l’ennesimo caso di disinformazione.

Basta andare su Google News, un servizio come un altro, per verificare che c’è appena un riscontro per i black-out in Messico mentre ne trovo ben 179 per i black-out in Venezuela e addirittura 430 per un breve black-out avvenuto durante una conferenza stampa del presidente Chávez. Tra questi vi sono molti articoli messicani sui black-out in Venezuela. E’ un 609 a 1 un po’ sospetto, no? In fondo tutta l’America latina, dall’Argentina al Perù a Cuba sta soffrendo da anni una trasformazione ed un aumento importante dei consumi. Eppure perché si informa sul solo Venezuela? E perché a nessuno interessa il caso messicano?

Non sarà perché i black-out sono connessi alla recente chiusura d’imperio della compagnia elettrica pubblica “Luz y Fuerza” e al licenziamento di 40.000 lavoratori pubblici sostituiti con appena 6.000 lavoratori privati? Non aveva forse ragione la SME, il sindacato degli elettricisti, a dire che è un numero del tutto insufficiente?

Forse Chávez avrà seri problemi a trasformare l’energia elettrica in socialista, ma perché stanno tutti zitti verso il furore ideologico ultraliberale di Felipe Calderón che sta lasciando al buio da mesi la più grande città del mondo?