Consociativismo Europa, con chi hanno votato i vostri eurodeputati?

Al parlamento europeo di Strasburgo il consociativismo è la norma. Lo rivela uno studio importante della ONG VoteWatch che incrocia i dati di tutte le votazioni della legislatura 2004-2009 e svela come si compongono le maggioranze quasi sempre molto ampie di qualunque cosa si tratti.

Pensate che in Italia (o in Spagna, o dovunque voi votiate nella UE) sia fondamentale esprimere il vostro voto per dirimere la contesa tra centro-destra e centro-sinistra, ovvero tra Partito Popolare Europeo e Partito Socialista Europeo? Ebbene per gli eurodeputati che vi chiedono il voto questo è un falso problema.

Europa

La tabella qui sopra forse risulta un po’ criptica, ma spiega come i vari gruppi parlamentari si siano aggregati sulle migliaia di diverse votazioni della legislatura. Ogni simbolino corrisponde ad un gruppo, il cuoricino è il PPE, quello rosso il PSE eccetera.

Salta subito all’occhio, ed è il dato politico più rilevante, che proprio PPE e PSE, formalmente i due maggiori gruppi rivali, addirittura nel 69% dei casi sono stati insieme in maggioranza votando alla stessa maniera su praticamente tutto.

Pensate che il gruppo delle sinistre debba stare tendenzialmente all’opposizione nell’Europa neoliberale? Scoprirete che il vostro tendenzialmente difficilmente coincide con il tendenzialmente del “Confederal Group of the European United Left – Nordic Green Left”, questo il refrigerante nome che raggruppa la cosiddetta “sinistra radicale”. Questa in un voto su tre è comunque in maggioranza e in un voto su quattro è in una coalizione di unità continentale che arriva e scavalca il PPE di Aznar e Berlusconi.

Pensate che la feccia razzista come Mario Borghezio debba essere isolata? Sognate. Nel 49% dei casi vota esattamente quello che vota il Partito Socialista Europeo e addirittura nel 60% dei casi Borghezio e Casini (ultradestre e PPE) votano a braccetto. Sono antieuropei e chiedono il voto contro l’Europa ma poi, quando si va al pratico, votano tranquillamente pure la curvatura delle banane.

Addirittura in un caso su quattro la maggioranza va tranquillamente dai comunisti ai fascisti con tutto quello che c’è nel mezzo. E i liberal-democratici, tra i quali siederanno gli eletti di Italia dei Valori? Quelli in maggioranza ci stanno proprio sempre e votano proprio tutto. Destra, centro e sinistra per loro pari sono e, come il parlamento di Strasburgo stesso che esprime sempre maggioranze ad assetto lobbystico-variabile, fotografano la forma più moderna di post-politica.

Lo studio di Vote Watch è dunque una miniera dove è possibile verificare come si è costituita la maggioranza per ogni singola decisione presa dal parlamento europeo nella legislatura 2004-2009. La maggioranza di sola sinistra (5,37% dei casi, con PSE, Verdi, Sinistra, Liberal-democratici) si salda per diritti umani, consumi energetici, inquinamento. La maggioranza di sola destra (3.24%, con gli onnipresenti liberal-democratici, PPE e ultradestre) si aggrega in una serie molto variegata di misure tra le quali spicca la difesa del ruolo della NATO.

In mezzo c’è di tutto, ma soprattutto (qualunquismo di chi scrive o di Vote Watch che raccoglie certosinamente i dati?) alcune migliaia di misure nelle quali le maggioranze sono sempre amplissime se non bulgare (intorno all’80% di “sì” in media) e vanno tranquillamente dal gruppo di Vittorio Agnoletto a quello di Mario Borghezio. Tutti insieme, magari spassionatamente, ma insieme.