La Ferrari ha sempre ragione

berlusconi-ap Vi ricordate di quando nel 2002 la Fiat andava male e Silvio Berlusconi proponeva per risolverne la crisi di cambiarle nome in Ferrari? Adesso le sorti sembrano ribaltarsi e realtà virtuale per realtà virtuale potrebbe trovare comodo ribattezzare la Ferrari Fiat e la Testarossa Panda. In fondo alla gente basta vendere sogni…

A spiluccare nei media italiani la Ferrari perde (in pista e in tribunale) ma ha sempre ragione e al massimo la rossa è vittima di un complotto comunista ordito da quel nazista di Max Mosley (piena teoria dei totalitarismi).

Così i TG o i GR si trasformano in bollettini della vittoria (dov’è, la chioma ce la siamo rifatta apposta) firmati Armando Diaz anche quando siamo alla rotta di Caporetto.

Infatti se la Ferrari ha sempre ragione e tu hai presentato sempre e solo il suo punto di vista poi, quando arrivano le sentenze, il re è nudo e vallo a spiegare che il complotto era solo nella fantasia degli uffici stampa e nella testa dei tifosi.

E’ un po’ come quel politico e imprenditore televisivo italiano (di cui sopra e di fianco in foto e ovunque come lo spirito santo) per il quale è un complotto comunista (questi oramai devono essere alle porte di Saigon) perfino il divorzio chiesto dalla moglie.

Come lui, per lui, quei media che, pur di fronte a una sentenza di un tribunale, si sperticano nell’esercizio del dubbio, del modo condizionale (fanno corsi rapidi, perché se l’imputato non è ricco e famoso e magari pure romeno usano solo l’indicativo) e nell’uso dell’aggettivo “presunto”. Addirittura ieri il principale TG via satellite ha intervistato il coimputato del politico in questione. L’avvocato Mills, latitante a Londra (più o meno come quell’altro politico che se ne andò ad Hammamet a far l’esule), al telefono se la rideva letteralmente di fronte a domande cogentissime come “avvocato, perché è insoddisfatto della sentenza [che lo condanna per corruzione a anni di galera che non sconterà]?”

Ciò ricordando che c’è pure chi va ancor meno per il sottile come “Studio Aperto” che dice che il corruttore del corrotto condannato, la posizione del quale è stata stralciata perché il corruttore si è fatto una legge apposta, è stato assolto. Aiazzone diceva “vedere per credere”. O era San Tommaso?

Per fortuna a volte il destino è cinico e baro e i fatti si prendono la rivincita. Riguardarsi please l’evergreen di Salvatore Bagni in Italia-Olanda 0-3: “siamo troppo più forti (plin, 0-1), siamo troppo più tecnici (boing, 0-2), questa partita la vinciamo facile (plaf, 0-3)”.

Viva l’Olanda, nostri Robin Hood contro gli imbonitori delle masse (si accettano scommesse se Augusto Minzolini al TG1 riuscirà ad essere più supino del sublime Gianni Riotta) e beccatevi questa ADNKRONOS e lambiccatevi il cervello su perché da noi vogliamo attrezzare a galere pure le navi.

In Olanda i criminali sono troppo pochi. E il governo decide di chiudere otto carceri

Inversione di tendenza rispetto agli anni Novanta

La riduzione del tasso di criminalità ha portato il ministero della Giustizia ad annunciare la chiusura di diverse strutture, con un taglio di 1200 posti di lavoro e un risparmio nelle casse dello Stato di 160 milioni di euro all’anno. Per limitare i danni all’occupazione, però, verranno accolti i prigionieri del vicino Belgio

Bruxelles, 20 mag. (Adnkronos/Aki) – Celle sempre piu’ vuote nei Paesi Bassi, dove a causa della riduzione dei tassi di criminalita’ il governo ha annunciato la chiusura di diverse prigioni. Il ministero della Giustizia olandese prevede la chiusura di ben 8 penitenziari con il conseguente taglio di 1.200 posti di lavoro nel sistema penitenziario nazionale. Situazione totalmente in controtendenza rispetto agli anni ’90, quando il numero delle carceri non era invece sufficiente per rispondere alle esigenze nazionali. Ma la situazione e’ cambiata. Oggi il piccolo Regno nordeuropeo puo’ accogliere un totale di 14mila persone ma il numero dei detenuti si ferma a 12mila.

Risultato: il viceministro della Giustizia, Nebahat Albayrak, ha annunciato la chiusura di otto penitenziari, con la perdita di 1.200 posti di lavoro su 10.600. L’operazione rappresenta per le casse dello Stato un risparmio di circa 160 milioni di euro annuali. Intanto, per limitare gli effetti sull’occupazione di questa riduzione dei detenuti, i Paesi Bassi hanno deciso di accogliere centinaia di prigionieri provenienti dal vicino Belgio, dove il numero dei penitenziari e’ invece insufficiente.
La prigione di Tilbourg, nell’Olanda meridionale, dovrebbe ricevere nel 2010 circa 500 detenuti belgi per un periodo di circa due anni, nell’attesa che Bruxelles costruisca nuove prigioni. Per questo, Belgio e Paesi Bassi firmeranno probabilmente "entro un mese" un particolare trattato, ha detto ancora Albayrak. Per il funzionamento del penitenziario, il Belgio dovra’ pero’ sborsare circa 30 milioni di euro.

http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=3.0.3336496887 

PS: il Belgio li manda in Olanda. E se suggerissimo ad Angiolino Alfano detto “Lodo” di mandare i nostri esuberi in Libia?