Una sentenza della corte costituzionale di Bogotà mette la Colombia alla testa del continente per i diritti civili delle coppie omosessuali.
Resta escluso il matrimonio e l’adozione, ma per il resto le coppie gay e lesbiche sono equiparate in tutto a quelle eterosessuali.
Nel resto del continente c’è una situazione a macchia di leopardo ma in evoluzione.
La sentenza dimostra una volta di più come il potere giudiziario in Colombia sia il più fermo difensore dei diritti civili e dello stato di diritto in un contesto dove sia il potere esecutivo che quello legislativo (oltre al potere di fatto della Chiesa cattolica) vi si oppongono pervicacemente.
E da ora i conservatori in Italia potranno dire: “non vogliamo finire come in Colombia dove i giudici…”.
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