Ma “lesbica” è una parolaccia?

Del caso Maurizio Saia, senatore di AN, che ha dato della “lesbica”, come fosse un’insulto, a Rosi Bindi, sapete tutto. Sappiamo della risposta salace ma non troppo della Bindi, che invece di dire “e anche se fosse?”, ha risposto “Mi dispiace per il senatore Saia ma anche se, per scelta personale, ho rinunciato a sposarmi mi piacciono gli uomini educati, rispettosi delle donne, intelligenti e possibilmente belli. Tutte qualità che il senatore di An non possiede”. Perfino che Gianfranco Fini ha dato a Saia dell’imbecille. Ho letto la notizia dalle agenzie e l’ho vista presentare dal TG3 da un Giuliano Giubilei molto scandalizzato. Poi ho girato sul TG1 e l’ho sentita ripresentare da David Sassoli che testuale ha detto… “il senatore Saia ha esclamato che “Rosi Bindi è un’omosessuale”. E poi ci ha girato intorno per un minuto raccontando i fatti ma la parola “lesbica” dalla sua bocca non è uscita. Fosse che fosse che al TG1 la parola “lesbica” non si può dire?