Segnala Gizmodo, il secondo blog più visitato al mondo, che la città di Pechino, dopo avere ospitato le faraoniche Olimpiadi 2008, a partire dal 2011 sarà la prima megalopoli al mondo ad essere completamente connessa Wi-fi in forma gratuita per tutti.
La rete senza fili totale di Pechino sarà in realtà la commistione tra tre diverse tecnologie, Wi-fi, Mesh e Wi-Max che si alterneranno a seconda delle necessità tra uffici, laboratori, università, zone densamente popolate e zone periferiche e rurali.
La Rete in Cina è un fattore sempre più importante di sviluppo e il TLD .cn è oramai il secondo al mondo (.com, .cn, .de, .net, .org, .uk, .info, .nl, .eu, e .biz i primi dieci) ma ci sono molti dubbi rispetto a un progetto così importante. Le altre grandi città europee e statunitensi che hanno provato a realizzare reti simili hanno rinunciato per i costi, per il fatto che ci sono dubbi che una rete totale serva davvero e soprattutto per problemi di sicurezza.
La sfida della sicurezza sul wi-fi potrebbe, è un triste paradosso, essere vinta dal paese che ha automatizzato ai massimi livelli la censura sul web. Con la complicità di Google, Yahoo, MSN di Microsoft, Baidu, secondo alcuni calcoli addirittura un terzo della Rete sarebbe filtrato in Cina da 80.000 tecnici che lavorerebbero nel settore.
La domanda sorge spontanea. Come l’esistenza stessa del Giornalismo partecipativo testimonia, se la Rete è il più grande riequilibratore di accesso all’informazione al mondo, quanto è sostenibile il modello cinese di apertura di massa alla rete senza libertà d’espressione?