Il Kenya rifiuta “aiuti alimentari”: era cibo per cani

L’azienda neozelandese Mighty Mix ha offerto al Kenya 42 tonnellate di cibo per cani*. Da destinare agli uomini, s’intende.

Di recente l’African Centre for Biosafety ha bocciato gli organismi geneticamente modificati come soluzione per la fame in Africa (semmai una soluzione per le aziende biotech che impongono l’adozione milionaria di modelli agricoli fondati sugli OGM).

Una flebo reidratante che può salvare una vita umana costa 50 centesimi di euro. Appare evidente, dunque, che meno costoso è un intervento sanitario meno mobilitazione c’è intorno alla terapia […] Alcune malattie sono trasmesse da insetti, in particolare da zanzare; oppure sono la conseguenza di mancanza di strutture igieniche. La mia opinione è che non si può fare vera medicina senza coinvolgere la tutela dell’habitat, l’urbanistica, l’educazione e bisogna garantire il diritto a una sufficiente ed equilibrata alimentazione, senza la quale anche un farmaco, in un corpo debilitato e sotto peso, si può trasformare in un veleno.
(Aldo Morrone)

Nairobi ha comunque declinato l’offerta («in nessun modo il ministero autorizzerà che una polvere per cani venga utilizzata per consumo umano»), e la Mighty Mix – per voce di Christine Drummond e dei suoi fidi – c’è rimasta molto male: "I cani crescono con questo. Hanno energia, mettono su peso. Se è commestibile e funziona per ‘questa gente’ (sic!), allora è un’idea brillante. Batte il consumo del riso".

*post rubato di sana pianta a webrebelde.