Il cervello è tornato!

Jovanotti_Safari Di tutti i discorsi sempre più sbrodolati sulla luna di miele tra il mondo e Barack Obama (o per qualcuno con gli Stati Uniti) ce ne sono due che mi sono piaciuti più degli altri:

“[Obama] incarna una speranza per il mondo, perché il mondo che cambia si riconosce in lui non per come le cose sono state fino a oggi ma per come le cose possono essere da oggi in poi”.

Lorenzo Cherubini (Jovanotti) su Soleluna.

“The Brain is back. After eight years of proud incuriosity and anti-intellectualism, we now have a leader who values nuance and careful thought”.

Michael Hirsh su Newsweek.

Ho sempre pensato che il neoliberismo fosse l’arraffare tutto e subito senza alcun progetto a metà strada tra un decimononico imperialismo delle cannoniere (perfino più troglodita del fondomonetarismo) e i manganelli col tondino di ferro di Mario Scelba da dare sulla testa del “culturame”.

Pensare che finalmente ci sia al governo degli Stati Uniti qualcuno che non ha fatto né il ‘68 né la guerra del Vietnam, che usa il PC e la Rete da quando ha l’età della ragione e che governa pensando che nel mondo del futuro ci vuol vivere anche lui e bene, e non solamente dimostrare che, finalmente arrivato al potere, aveva ragione quando aveva vent’anni mezzo secolo fa, è incoraggiante. Come è incoraggiante la fine dell’incultura e dell’antintellettualismo di quei Mario Scelba al cubo che sono stati Ronald Reagan e i Bush.

Avere un presidente degli Stati Uniti che dà valore alle sfumature e non bombarda più un condominio per tirar fuori uno scippatore, o che non fa battute da caserma o insulta i capi dell’opposizione e non ha una montagna di processi per corruzione da eludere (mi confondo?) sarà un’ottima cosa ma mi restano due dubbi.

1) Non vi starete aspettando troppo da Barack Obama?

2) Quando verrà, se verrà, questo tempo anche per l’Italia?