Secondo il GR3 delle 10.45 (decurtate le motivazioni razziali) gli assassini a sprangate rei confessi di un ragazzo sono “i presunti aggressori” perché lui (modo indicativo) “aveva rubato una scatola di biscotti”.
Il GR3 si allinea così alla ricostruzione ex post di uno dei più brutali omicidi degli ultimi anni in Italia che sta emergendo.
Il “presunti aggressori” è corretto perché perfino per il reo confesso vale la presunzione di innocenza, anche se va notato che tanta diligenza e scrupolosità non viene mai riservata a “presunti aggressori” stranieri. Ma il fatto intollerabile è il modo indicativo usato per il PRESUNTO furto della scatola di biscotti. La versione degli sprangatori a morte, quella del furto di una scatola di biscotti, invece di essere smantellata (si ammazza per una scatola di biscotti?) viene presa per oro colato. Il povero Abba è stato processato, condannato per direttissima e giustiziato sul posto come nel WEST?
Si arriva dunque all’intollerabile: la presunzione d’innocenza vale per il carnefice ma non per la vittima.
Tutto serve a rigirare la frittata: “Milano assediata dagli immigrati. Ladruncolo negro ruba, commercianti esasperati gli danno una lezione, i comunisti danno la colpa alla Lega”. Immagino i commenti nei bar di Bollate e Cernusco sul Naviglio: era un ladruncolo, se l’è cercata. E del resto il ladruncolo negro frequentava il Leoncavallo. Aspettiamoci per stasera la fiaccolata della Lega Nord in difesa degli assassini e l’invocare la legittima difesa…
Non è questo un uso di regime dei mezzi di comunicazione?