Autoritario, maschilista, corrotto e razzista. Questo il giudizio degli spagnoli su Silvio Berlusconi

image011 Non è che gli spagnoli ci azzecchino sempre, vittime di disinformazione di massa più o meno come gli italiani. Stanno tra l’incudine e il martello della stampa di destra, come i monarchici dell’ABC e i solo teoricamente progressisti, ma realmente manipolatori, del Grupo Prisa, quello di El País.

Non ci azzeccano eppure registriamo i risultati di un recente sondaggio su Silvio Berlusconi realizzato dal Real Instituto El Cano. Silvio Berlusconi (tabella a destra) è il dirigente politico europeo peggio giudicato alla pari o quasi con Vladimir Putin e meglio solo del cinese Hu Jintao e del caso umano di George Bush.

Il comandante in capo, nonostante abbia potuto godere di infinitamente buona stampa, è vittima dell’invidia e dell’antiamericanismo ingiustificato e malevolo dell’opinione pubblica non solo spagnola, po’rello.

Guardando alla tabella, per esempio, diverte da sempre che gli spagnoli considerino Javier Solana un politico “estero” e che i media abbiano costruito una cortina fumogena perché questi adorino da sempre (forse proprio perchè se n’è andato dalla politica di Madrid) quello che fu il bombardatore della Yugoslavia, allora come segretario generale della NATO.

Tornando a Silvio nostro, c’è una seconda tabella più interessante e dettagliata. Dalla quale Berlusconi esce a pezzi.

image010Infatti, secondo i tre quarti degli spagnoli Silvio Berlusconi sarebbe un governante autoritario e circa altrettanti, ricordando le polemiche contro le ministre spagnole nel governo Zapatero, pensano che sia un maschilista.

Per due terzi degli spagnoli invece il capo del governo italiano è un corrotto, un nazionalista e uno xenofobo. Meno persone (ma sempre il 60%) pensano che sia aggressivo ma appena poco più di un terzo pensa che sia nemico della Spagna.

In Italia siamo stati educati nel corso di anni a limare ed edulcorare il nostro giudizio su Berlusconi. Ci hanno spiegato che, salvo che nell’ultimo ridotto di Montenero di Bisaccia, l’antiberlusconismo non paga e quindi ce lo dobbiamo fare piacere per forza.

Pensare a Berlusconi come autoritario, a capo di un regime autoritario ci fa sorridere. Ma è solo perché se ammettessimo che lo fosse e continuassimo a non far nulla ci rigireremmo nel letto un po’ di più e ci vergogneremmo un po’ di noi stessi e del fatto che non c’importa nulla, né di Giustizia, né di Libertà.

Del machismo poi ne facciamo un tratto di folklore e anzi, lui è soprattutto un signore galante. Corrotto sì, ma chi non lo è un po’ oggigiorno in questa nazione infetta ci ripetiamo, e poi quasi ammettiamo con Emilio Fede… se gli italiani l’hanno votato… insomma una specie d’indulgenza plenaria come per l’anno santo. Del nazionalista poi ci sfugge proprio il senso e su xenofobo… sì, vabbè, la Lega, ma Silvio è superiore a queste cose e del resto lo dimostra il fatto che ha appena comprato Ronaldinho, no?

E così via, ma gli stranieri ci giudicano. Giudicano noi che l’abbiamo eletto e condannano noi che facciamo un’alzata di spalle su autoritarismo, impunità, razzismo e quant’altro… che sono i tratti caratterizzanti del berlusconismo. Loro ci giudicano e noi (anche noi, i nostri) pensiamo che esagerino. E come gli statunitensi per gente carina come Anastasio Somoza finiamo per difenderlo: “è un figlio di puttana, ma è il nostro figlio di puttana”.