Muri del Nord contro il Sud

Andrea Cacopardo: Primo, pensare che gli immigrati illegali siano ladri è come “il bue che dice cornuto all’asino”. Il nord o l’ovest hanno saccheggiato per secoli le popolazioni che adesso consideriamo del terzo mondo. Sono tanti i luoghi comuni ed i pregiudizi derivanti dagli insegnamenti che abbiamo ricevuto nelle scuole ed altre istituzioni che ci hanno inculcato una cultura di supremazia e di darwinismo sociologico che “giustificano” le condizioni di questi paesi ed il benessere dei nostri, quando la realta’ e’ piu’ semplicemente l’esproprio dei loro beni da parte di noi, “benevolenti divulgatori di progresso e sviluppo”.

I nostri governi, ricchi della depredazione fatta sui beni di questi paesi e di una economia senza etica, sovvenzionano compagnie agricole che sovrapproducono cibo che non siamo capaci a consumare e che riversiamo a prezzi stracciati in paesi del terzo mondo, portando al fallimento piccoli agricoltori locali, i quali sono costretti ad emigrare; e poi puntiamo il dito sugli emigranti quando “noi” siamo quelli che abbiamo creato il problema. Vogliamo risolvere il problema senza eliminare la causa. Che tipo di razionalita’ politica e sociale abbiamo?! ed in che mani siamo?!

Produciamo, a livello mondiale, sufficiente cibo per sfamare 12 milioni di persone (circa il doppio degli abitanti del pianeta) ed abbiamo un mortalita’ di una persona ogni dieci secondi per ragioni conseguenti al denutrimento, secondo Jean Ziegler, Relatore speciale sul diritto all’alimentazione per la Commissione sui diritti dell’uomo delle Nazioni Unite.
Decidiamo di uccidere per difendere il nostro benessere a livelli di indecenza ed immoralita’. E ci indignamo se un emigrato cerca di passare la nostra frontiera per avere un pezzo di cibo o se vuole dividere la ricchezza di cui e’ stato depredato da noi. In poche parole ci infuriamo se vuole riappropiarsi di quello che gli abbiamo rubato e gli diciamo: “Ladro!”. Forse dovremmo introdurre nelle nostre scuole un nuovo corso: Logica. O forse, cambiare i libri di storia aiuterebbe.

Barriere?! Quante barriere abbiamo dovuto subire e quante sono state create e sono create?!
Ed ancora ne creiamo di più. Religione, sesso, razza, cittadinanza, politica, …. quanti morti e vittime ancora per barriere immaginarie che adesso costruiamo concretamente.
Barriere = violenza, intolleranza, e la storia non ci ha insegnato proprio niente. Genocidi perpretrati durante tutta la storia non ci hanno insegnato niente. Siamo ignoranti o vogliamo ingorare i fatti. Il diverso non va capito, va eliminato. Frocio, negro, donna, musulmano, basta che non appartiene e lo possiamo mettere al muro. E se non pensi cosi sei comunista, “stalinista!”, ti gridano … e se invece li attacchi sei “Liberal”. Il mondo è al rovescio, come dice Howard Zinn, quelli che devono essere in galera sono fuori, e quelli che sono in galera dovrebbero non essere li.

Vivo a Los Angeles dove la maggioranza della popolazione appartiene al sud. Dico appartiene e non viene, perché la California è stata per secoli (e fino a non molto tempo fa) una colonia spagnola e poi parte del Messico. Dopo conquistata dagli Stati Uniti.
Una terra che apparteneva prima ai nativi, i “terribili selvaggi indiani” che furono massacrati ed adesso ci sentiamo colpevoli ma ancora subiscono la stessa oppressione di prima se non peggiore.
Adesso e’ abitata prevalentemente dalla gente che viene dal sud, che viene dall’altra parte della frontiera. Quelli piu’ poveri che non hanno diritto e non hanno diritti. In Messico non vogliono quelli che vengono dal Guatemala e cosi via. Fino alla fine del mondo.
Ci sono tantissimi emigranti e la maggior parte sono illegali. Io, come immigrato in questo paese non mi sento affatto diverso da loro, solamente nel fatto che sono un bianco privilegiato che venendo dall’Europa ha la fortuna cabalistica di non essere discriminato.
Costruiscono un muro a costi altissimi. Probabilmente, anzi, sicuramente useranno la manodopera degli immigrati illegali per ridurre i costi, e non è uno scherzo. Venite a vedere con i vostri occhi.
Mi domando solamente, non sarebbe meglio usare quei fondi monetari per creare delle opportunità?! E con opportunità non intendo dire inviare una multinazionale americana sovvenzionata. Quello è un vecchio trucco con cui poi ci dicono che queste opere di assistenza a paese del terzo mondo non funzionano.

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