“Annuntio vobis, gaudium magnum, habemus… Beckam”.
L’annuncio l’ha dato uno dei bracci destri della dea Calì Silvio Berlusconi, che è a capo del nostro paese, che è un po’ di più che essere semplicemente capo del governo.
L’annuncio l’ha dato Adriano Galliani e si occupa del ramo “circenses”. Oramai l’A.C. Milan ricorda gli Harlem Globettotters, un grande circo con i nomi scritti grossi sul cartellone ma dove lo sport si compra un tanto al kg.
Pace cavoli suoi, i soldi ce li ha, vietato sindacare. In questa società è molto malvisto pensare che anche la ricchezza possa avere un limite, soprattutto quando la povertà non ne ha.
Comunque tra tivù e stadio, per le feste siamo attrezzatissimi (almeno per guardare, partecipare è altro), e quindi lo show del governo must go on. Ronaldinho, Carfagna, Beckham, Gelmini…
Come non averci pensato prima: se avesse fatto Gullit e Van Basten ministro, a quest’ora i sondaggi darebbero l’approvazione del premier al 99%!
E chi glielo impedisce?
Dove andiamo sempre peggio, con la recessione conclamata, è per la farina, ramo “panem”, visto che pane e pasta lievitano (di prezzo) a vista d’occhio e tra i 15 milioni di poveri o quasi poveri e il fatto che l’Italia è il paese più diseguale dell’Europa Occidentale e tra i più diseguali al mondo, le cose vanno sempre peggio anche se i giornali non lo dicono.
Feste, farina e… Se la festa è per pochi e gli altri possono solo guardare dal buco della chiave dalla tivù e la farina scarseggia, chissà mai che per chi lo farà notare la soluzione non sarà se non la forca almeno l’olio di ricino. In fondo al manganello ci siamo già.
Gennaro Carotenuto