L’IVA scende del 5% e arriva il “Bolivar pesante” in un Venezuela dove l’economia tira

Il “socialismo del secolo XXI” sembra costruirsi con piccoli ma grandi passi. Il primo marzo l’IVA verrà ridotta in Venezuela del 3%. Dal primo luglio verrà ridotta di altri 2 punti per un totale del 5%. Sembrerebbe una misura liberale, ma non trova, chissà perché, il plauso dei “grandi” economisti neoliberali. Per l’erario sarà un sacrificio limitato, che rappresenta però una restituzione netta di potere d’acquisto alle classi popolari ed un freno all’inflazione.

Dal primo gennaio 2008 inoltre il Bolívar perderà tre zeri. Come la nostra vecchia lira (oggi l’unità monetaria venezuelana vale più o meno come la lira ed al cambio in nero anche meno) era andata perdendo valore sempre più e il “Bolívar pesante” rappresenta una misura che testimonia la crescita costante di credibilità dell’economia venezuelana con la disoccupazione in costante calo e il PIL in crescita in doppia cifra per il quarto anno consecutivo.

Ovviamente non tutti la pensano alla stessa maniera, sul Venezuela. Questa settimana ci sono state due autorevoli prese di posizione. Il presidente brasiliano Lula ha dichiarato: “Penso che Hugo sia buono per il Venezuela. Nessuno negli ultimi 30 anni ha fatto di più per i poveri”. Gli ha fatto da controcanto la Segretario di Stato statunitense Condoleeza Rice: ?Ritengo che il presidente del Venezuela stia, veramente, distruggendo il suo paese, sia economicamente, sia politicamente”. Questione di feeling…


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