Berlusconi e Prostituzione. Tutto fa brodo in quest’Italia che fa proprio pena

Il gruppo “l’Espresso” si oppone a Silvio Berlusconi moltissimo sul meretricio, meno sul conflitto d’interessi, poco sulla corruzione e niente sulle scelte politiche.

Per il maggior gruppo editoriale che fa capo all’opposizione, che palesemente gioca sporco con rivelazioni ad orologeria, tutto fa brodo per far cadere Al Capone sul dettaglio dell’evasione fiscale.

Sporco o pulito che giochi “l’Espresso” si esibiscono prove pressoché inconfutabili che il Capo del Governo si accompagni ad almeno una prostituta. E’ un fatto che provocherebbe le immediate dimissioni di questo in ogni altra democrazia occidentale e forse pure orientale.

Ma il paradosso va oltre ciò, i rapporti di forza sono quelli che sono e lo stesso gruppo “l’Espresso” strombazza che per la prima volta Silvio scenderebbe sotto il 50% di consenso ma vince ancora di goleada perché il PD (che voleva un milione di tessere ma terrorizzato da Marino e Grillo non supera le 600.000) ha la sfiducia di due italiani su tre.

Il paradosso è che i media, perfino il servizio pubblico, quando non ignorano la notizia del presidente e la prostituta (che, al di là dei moralismi, è straordinariamente penosa oltre che politicamente rilevante), ribaltano la realtà e impostano il caso solo in termini di violazione della privatezza di Silvio Berlusconi.

Ma possibile che gli italiani si bevano proprio tutto?