Senilità

Arriva il momento nel quale tutto precipita, e hai voglia a farti lifting, a stirarti, a trapiantarti i capelli. Adesso è la volta di Silvio Berlusconi che non ha le idee chiare su cosa farà da grande Gianfranco Fini e su chi sarà il prossimo capo della Casa delle Libertà.

Per Silvio Berlusconi (1936), ammettere che a 70 anni suonati è l’ora di passare la mano, dev’essere durissima. Avere il potere di designare un erede è poca soddisfazione per uno come lui che può permettersi di minacciare di schierare cinque milioni di truppe cammellate in difesa delle sue TV.

Appena giovedì, aveva bocciato senza appello la candidatura di Gianfranco Fini (1952) e di tutta la sua generazione: “Il prossimo leader sarà un quarantenne o la Moratti (1949, 58 añitos e se li porta pure male senza ritocchi al Photoshop). Fini non va. Non saluta mai, è troppo freddo e anche un po’ altezzoso”.

Venerdì cambia tutto. Va a consigliare i Telegatti e fa due scelte precise. La prima è la soubrette Aida Yespica, con la quale andrebbe in un’isola deserta e la seconda è per Gianfranco, che incorona con parole chiare quanto opposte a quelle di 24 ore prima: “Si propone in maniera autorevole, e lo fa giustamente perché ha ragione ad avere queste aspirazioni”.

Oggi la terza puntata. Intanto niente più cinque milioni in piazza, ma soprattutto passo indietro di Fini dal bagnomaria: “saranno gli elettori a scegliere il leader del centrodestra e chi guidera’ il prossimo partito unitario della Casa delle Libertà”. Tre versioni inconciliabili in tre giorni. Nonno Silvio, è ora di pensare di più ai nipoti. Lo dico quasi con affetto.