Chicche e finezze da Chevrolet a Ciai

Piero De Luca: Segnalo tre perle che fossero sfuggite ai più, di diverso peso e spessore, ma sempre per la serie “che razza di mondo è questo”…
1) L’ennesimo ricamo del buon Ciai, secondo le cui informatissime fonti, Fidel è ormai in fin di vita per colpa di un “errore da principianti” della “tanto decantata” sanità cubana (e via discettando di ani artificiali, tanto per aggiungere un tocco di ridicolo che non guasta mai parlando di America Latina…
2) La puntata di stasera di “Primo Piano” in cui l’unico (!) – grazie Fausto… – ministro di Rifondazione al Governo, il prode Ferrero, spossato dall’impari confronto intellettuale nientemeno che con Roberto condecenzaparlando Castelli, afferma in ordine crescente: che il sistema delle quote per l’ingresso dei migranti nel nostro paese è cosa buona perchè essi sono, letteralmente “una risorsa per il nostro sistema produttivo”; che bisogna introdurre sì i permessi per ricerca di lavoro, scaduti i quali però si viene sbattuti fuori senza tanti complimenti; che, dulcis in fundo, prendere a tutti le impronte digitali (dei piedi no ?) è un’ottima cosa, niente da ridire al riguardo…
3)La visione di un simpatico film ancora in circolazione “Happy Feet”,in cui, dietro il paravento di un messaggio ecologista e buonista spiccano i più ritriti luoghi comuni e stereotipi etnico-culturali (pinguini “ariani” alti, belli e con gli occhiazzurri -giuro ! -, pinguini bassi, tozzi e tarchiati che parlano “latinos” e ballano sempre anche se le cose vanno male, falchi voraci predatori che parlano in dialetto siciliano… e meno male che mio figlio ancora non coglie queste finezze!!!

Gennaro Carotenuto: Caro Piero, te/ve ne segnalo una quarta. Pubblicità di una automobile, la Chevrolet Matiz, credo. Tipo sficato a ragazza avvenente: “Ciao, vuoi passare la notte con me?” Ragazza avvenente a tipo sficato (con tono scandalizzato): “Per chi mi hai preso?”. Tipo sficato: “Ma io sono molto ricco”, e la ragazza, con voce da troia: “Ahhh, allora va bene”.

Trent’anni fa c’erano le femministe e forse qualche concessionario della Chevrolet avrebbe passato un brutto quarto d’ora. Forse trent’anni fa quella pubblicità non sarebbe stata neanche permessa, o forse sono io che sono troppo bigotto. Adesso siamo liberi di dire tutto e il contrario di tutto, mentire, millantare, rivendicare l’inalienabile diritto al razzismo e al pregiudizio e farci un film per bambini, o scriverne sulla Repubblica o parlare a Porta a Porta.


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