Caso Aldrovandi come Genova? Il TG3 dell’Emilia Romagna

Ricevo ancora sul caso Aldrovandi, Carlo, Norma, Mauro

Carlo Gawen: Caro Gennaro, affronti un tema a me molto caro. Abitando a Genova, seguo da più di cinque anni i processi e le testimonianze legate ai fatti del G8. Queste notizie sono ormai riportate da due giornali locali, a volte ridotte a trafiletti. La televisione naturalmente si guarda bene da mostrare ciò che è veramente successo, e questo con un governo di una pseudo-sinistra. Intanto i processi vanno avanti, a volte con testimonianze clamorose che dimostrano sempre più la colpevolezza degli "intoccabili", ma tutto questo la maggior parte della popolazione del Paese non lo sa; sono rimasti alle migliaia di "facinorosi" che hanno distrutto Genova, come hanno raccontato loro. Siamo dentro fino al collo ad una dittatura mediatica e non ce ne rendiamo conto. E’ chiara la volontà di insabbiare tutto, come nel caso di Federico e come i tantissimi altri delitti di stato. Un’ultima cosa: due anni fa c’era stato un interessantissimo servizio di "Chi l’ha visto?" su Giorgiana Masi, ospite al telefono Cossiga, che sosteneva l’estraneità della polizia nei confronti di quel delitto, nessuno aveva sparato, ecc. Sono piovute telefonate che sostenevano l’esatto contrario, alternate da filmati che mostravano agenti in borghese con la loro brava pistola in mano. Naturalmente non c’è stato un seguito, come annunciato dalla Sciarelli, e tutto è finito lì.
Cosa c’è di meglio del silenzio? Hanno ucciso un Movimento che si stava espandendo a macchia d’olio, non più con le bombe di piazza Fontana o piazza della Loggia, semplicemente con il silenzio. Manifestazioni di decine di migliaia di persone ridotte a due righe e due parole al tg, che ormai è diventato un contenitore di spazzatura.

Norma B: diverse volte ho telefonato, per i motivi più vari, al programma "prima pagina" che viene trasmesso ogni mattina da radio 3 (se volete provare: 800050333). Prima di poter parlare in diretta, chi telefona deve esporre brevemente gli argomenti che intende affrontare. Ho potuto parlare più volte, senza subire alcun tipo di censura, tranne le volte in cui ho dichiarato che avrei voluto chiedere al/alla giornalista di turno come mai i processi di Genova non "fanno notizia".
Ogni volta che ho dichiarato di voler affrontare questo argomento non sono stata poi ammessa alla diretta. Sarà un caso?

Mauro Pigozzi: Da emiliano, spezzo una lancia in favore del TGR dell’Emilia-Romagna, che, anche se non molto assiduamente, ha sempre dato conto della vicenda, compreso il rinvio a giudizio nel TG delle 19.30 del 9/01.