La Repubblica: “Facinorosi” e “lettori di serie B”

Sandra Resse: Caro Gennaro, ho visto il pezzetto che hai citato da Repubblica sul Messico e non vorrei provocarti. Se i morti sono tutti dalla stessa parte, come fa Repubblica a parlare di incidenti? E’ chiaro che è un massacro! E questi termini come "i facinorosi che hanno fatto diventara Oxaca una città senza legge"? Ma che linguaggio è?

Gennaro Carotenuto: Cara Sandra, nella lezione fatta da Emanuele Giordana nel mio corso di Storia del Giornalismo l’altro giorno, faceva opportunamente notare che, rispetto all’ultimo massacro di civili in Afghanistan, se nel testo si parlava di "50-80 morti civili", era contrario ad ogni regola giornalistica che Repubblica facesse il titolo usando la cifra minore, 50 morti, e non la maggiore. Questo dettaglio rivela una parzialità smaccata in favore della guerra in Afghanistan da parte del quotidiano romano. Il linguaggio dell’articolo su Oaxaca conferma una precisa scelta di campo. E’ chiaro che l’articolista ha ripreso pigramente fonti ufficiali e non ha messo, come avrebbe dovuto, le virgolette, ma ha preferito farle proprie, senza verifica alcuna. Ma non lo ha fatto per caso. Facendo proprie espressioni come "i facinorosi" oppure incolpando sostanzialmente le vittime dei sicari di essere colpevoli di essere tali, non dimostra solo di essere un mediocre giornalista, ma dimostra e conferma la linea antilatinoamericanista del quotidiano romano. Qualunque conflitto si crei in America Latina tra destra e sinistra, Repubblica, se per caso sceglie di coprire la notizia, lo farà sempre appoggiando la parte di destra. La malafede con la quale sono state fatte passare sotto silenzio le moltitudinarie proteste per López Obrador, protrattesi per mesi in Messico, ne sono solo l’ultima conferma. 

La foto che ho ripreso dalla rete, quella dell’assassino che spara a Brad Will (e che qui riporto), è giornalisticamente così "buona", da esserci solo due possibili spiegazione per non averla ripubblicata: o a Repubblica sono giornalisticamente incapaci, o quella foto, con un assassino che è uomo della parte che Repubblica difende, andava elusa, nascosta.

Io sinceramente non riesco a capire i motivi di questa scelta scellerata da parte di Repubblica. Non capisco neanche se è una linea editoriale scelta a monte o se una serie di personaggi lugubri l’abbiano imposta nell’ignoranza e nella pigrizia mentale della proprietà, della direzione e dei vertici redazionali. Penso che come per Gabriele Torsello, anche Brad Will, e tutta la gente di Oaxaca, siano "vittime di Serie B". Ma penso anche che La Repubblica tratti i suoi lettori come "lettori di serie B".


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