Difendiamo il Limbo dallo sfratto

Una vittoria parziale è stata ottenuta, Orazio, Socrate, Omero, Platone, circondati da milioni di frugoletti morti prima di essere battezzati, tutti combattivi iscritti al SUNIA, il sindacato degli inquilini, hanno ottenuto una proroga e non saranno sfrattati almeno per i prossimi due anni. 24 mesi, nulla di fronte all’eternità. Lo ha deciso nientemeno che il pastore tedesco, alias Joseph Ratzinger, alias Benedetto XVI, intercedendo con il padrone di casa e venendo incontro agli inquilini che del resto… non si saprebbe dove mettere.

In realtà ha ragione Benedetto XVI. Durante un paio di migliaia d’anni di cristanità, il discrimine tra figli di dio e figli di nessuno era il battesimo. Con tanta mortalità infantile era forse un po’ crudele negare il paradiso a tanti innocenti, ma anche la vita eterna, si sa, non è un pranzo di gala.

Epperò i tempi cambiano, la democrazia avanza, l’aborrito progresso scientifico è un fatto, anche la sensibilità della chiesa si trasforma. Fulminata sulla via dell’ecografia, la chiesa cattolica non può arroccarsi più sul battesimo. Adesso difende il concepito fin dal primo momento e del “duol senza martirio” del Limbo non sa più che farsene.

Poveri inquilini del Limbo, pensavano di avere un contratto a tempo indeterminato, e invece sono in imminente pericolo di sfratto, superati proprio da quella modernità dalla quale si sentivano immuni sotto l’ala protettiva della chiesa cattolica, sacrificati da una battaglia politica, quella sulle cellule staminali, che sarà eterna ma al momento sembra molto temporale. Potere temporale.


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