Eutanasia e macchine meravigliose

Sandra Resse: rispetto al tema dell’eutanasia forse ho posizioni un po’ più favorevoli delle tue, ma come te sono preoccupata da una cosa: la tecnologia. Tra qualche anno si morirà solo se si avrà la fortuna di schiantarsi a 200 all’ora contro un palo in macchina.
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Oggi sono poche migliaia, ma domani saranno le centinaia di migliaia le persone morte ma attaccate ad una macchina per dieci, venti, trent’anni. Come si farà? La sanità pubblica si occuperà solo dei morti invece che dei vivi?

Gennaro Carotenuto: Cara Sandra,
è la mia preoccupazione e quando sento persone come il presidente del Senato Franco Marini rifiutare qualunque dibattito, penso che sia un irresponsabile. Come ho scritto su
Welby non si può fare come se la modernità non esistesse. Il paradosso è che, almeno in Occidente, il progresso medico stia viaggiando verso un momento nel quale di malattia il corpo non morrà più, morirà solo l’anima. Se questo non interessa proprio a chi crede nell’immortalità dell’anima, è un dramma.


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