Tortura e guerra contro i Mapuche nel Cile di Michelle Bachelet

300px-Matias_Catrileo_cartel_protesta Ad un anno dalla morte di Matías Catrileo, ammazzato dai carabinieri cileni il 3 gennaio 2008 e a 9 mesi dalla morte sotto tortura di Johnny Cariqueo, e con 32 prigionieri politici mapuche ancora nelle carceri cilene e oltre 50 casi di tortura documentati solo sotto il governo di Michelle Bachelet, l’impunità per i corpi dello Stato continua ad essere assoluta.

Lo stato democratico continua a combattere contro gli indigeni del Sud una guerra al terrorismo fuori tempo e fuori luogo e continua a considerare la necessità vitale di recuperare le terre ancestrali come un crimine contro la sicurezza dello Stato.

“Recupero di terre ancestrali” è il crimine di tutti i 32 prigionieri politici mapuche nelle carceri cileni, condannati a pene detentive in molti casi sotto il capestro della legge anti-terrorismo in piena continuità con i tempi oscuri della dittatura di Augusto Pinochet.

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