Giuseppe Scopelliti (Alleanza Nazionale), l’acqua e i suoi due stipendi

Immaginate una città assetata. Una di quelle del Sud dove da sempre l’acqua arriva col contagocce e le vasche da bagno servono per tenerci le taniche. Immaginate un sindaco che vince la campagna elettorale promettendo di risolvere l’annoso problema. Immaginate un governo dello stesso colore politico del sindaco che finalmente stanzia una bella somma per un intervento risolutivo e che affida proprio a quel sindaco che ha fatto dell’acqua una bandiera il ruolo di garante. Immaginate adesso quel sindaco, che ferma tutti e dice: “e a me che me ne viene?”.

Non è immaginazione, è la storia vera del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti, che all’indennità come sindaco di appena 4.000 Euro al mese (una miseria) si autoconcede -nel senso che è lui che fa tutto da solo, stabilisce, concede, firma, mette il timbro- una seconda indennità, specifica per l’acqua di appena 5160 Euro al mese. Si è perfino assunto -autoassunto- il sindaco/commissario di Alleanza Nazionale.

E mica solo lui! Essendo troppo impegnato come sindaco, il commissario ha dovuto assumere un vice, nella persona del dr. Giovanni Rizzica, che casualmente è il vicesindaco della città -e ora pure vicecommissario- con conseguente seconda indennità di 3.000 Euro al mese. Al sindaco e al vicesindaco, commissario e vicecommissario si aggiungono un capodigabinetto, tre giovani militanti di AN, un addetto alle pubbliche relazioni (dell’acqua che manca) e un giornalista, il sesto in forza al comune di Reggio Calabria, che deve occuparsi solo di comunicati stampa inerenti all’acqua. Intanto l’acqua continua a non arrivare, o arrivare salata, marrone, cattiva e il sindaco voluto da Gianfranco Fini nella città del boia chi molla, è in una botte di ferro: è tutto legale.

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