Stranieri in Italia, aumento record. In testa la comunità dei romeni

ROMA – I cittadini stranieri residenti in Italia al primo gennaio 2008 sono 3 milioni 432 mila 651, 493.729 in più rispetto all’anno precedente (+16,8%). Lo rende noto l’Istat nel rapporto “La popolazione straniera residente in Italia”. L’istituto di statistica sottolinea che “si tratta dell’incremento più elevato mai registrato nel corso della storia dell’immigrazione nel nostro Paese, da imputare al forte aumento degli immigrati di cittadinanza romena che sono cresciuti nell’ultimo anno di 283.078 unità (+82,7%)”.

La graduatoria per nazionalità. In un solo anno (2006-2007) i romeni in Italia sono passati da 342.200 unità a 625.278 (+82,7%), scalzando così il primato dell’Albania (da 375.947 a 401.949) che al momento si colloca al secondo posto. Al terzo posto c’è il Marocco con 365.908 unità (erano 343.228). I primi cinque paesi della graduatoria – Romania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina – rappresentano circa la metà di tutti gli immigrati residenti, con 1.682.000 unità, pari al 49% del totale.
Andamento in linea con Europa. La popolazione straniera residente nel nostro paese corrisponde al 5,8% (un anno prima era il 5%) sul totale della popolazione complessiva. Un andamento del tutto in linea con i grandi paesi europei come Francia e Regno Unito. L’incremento registrato in Italia è analogo a quello spagnolo, anche se in questo paese gli stranieri sono l’11,3%.
Il flusso dall’Est. Quasi la metà degli stranieri (47,1%) in Italia proviene dai paesi dell’Est europeo. Il 5,6% delle famiglie in Italia (1.366.835) ha per capo famiglia uno straniero. I dati dell’Istat confermano inoltre che l’aumento della popolazione italiana (da 59.131.287 a 59.619.290) è dovuto alla presenza di stranieri: il saldo naturale della popolazione straniera (+60.379) compensa quasi per intero il saldo naturale negativo di quella italiana (-67.247).
La “seconda generazione”. Circa 457mila residenti di cittadinanza straniera sono nati in Italia, 64.049 nel solo anno 2007 (+10,9%), pari all’11,4% del totale dei nati. Questi costituiscono il 13,3% del totale dei residenti e rappresentano un segmento di popolazione in costante crescita: in occasione del censimento del 2001 erano circa 160mila. Sono una “seconda generazione”, poiché non sono immigrati: la cittadinanza straniera, infatti, è dovuta unicamente al fatto di essere figli di genitori stranieri.

Stranieri e cittadinanza. Sono aumentati anche gli stranieri diventati italiani attraverso l’acquisizione della cittadinanza. Secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno si stima che siano stati 261 mila gli stranieri diventati italiani, molti a seguito di matrimoni. Un numero importante – osserva l’Istat – visto che, ad esempio, in Francia nei soli anni 2005 e 2006 sono state concesse complessivamente 303 mila cittadinanze.
La distribuzione sul territorio. L’insediamento dei residenti stranieri mostra, per la prima volta, una lieve ridistribuzione a favore delle regioni meridionali, a causa della presenza romena che in queste regioni è cresciuta più intensamente che altrove. Tuttavia, ciò non muta sostanzialmente la geografia del fenomeno: il 62,5% degli immigrati risiede nelle regioni del Nord, il 25% in quelle del Centro e il restante 12,5% in quelle del Mezzogiorno.