Ma come, critichiamo Daniele De Rossi e non Berlusconi o la Chiesa?

lapr_13872464_04350 ignaziosalvo Daniele De Rossi, il formidabile centro-campista della Roma, ha dedicato i due gol segnati alla Georgia al suocero, Massimo Pisnoli, un pregiudicato della malavita romana ucciso in un regolamento di conti.

E’ abbastanza evidente che De Rossi avrebbe fatto meglio a mantenere privato il suo lutto ma la SAP, un sindacato di Polizia, non ha perso tempo a bacchettarlo sonoramente ricordandogli di dovere essere un esempio per milioni di giovani.

Bene, o insomma, abbastanza bene, ma allora perché, lo denuncia oggi l’edizione palermitana di Repubblica, in una parrocchia bene di Palermo si espongono targhe in memoria del mafioso Ignazio Salvo, pure lui ammazzato in un regolamento di conti?

E ciò per non ricordare il boss della banda della Magliana Enrico de Pedis fatto seppellire nella Basilica di Sant’Apollinare a Roma o il capo del governo Silvio Berlusconi che definì il mafioso Vittorio Mangano un eroe.

Allora, forse Daniele de Rossi non ha dato il buon esempio, ma da chi doveva avere il buon esempio Daniele de Rossi?