L’Argentina civile oggi in Plaza de Mayo in difesa dei diritti umani

Oggi alle 18.00 parteciperò, al fianco di Abuelas e Madres di Plaza de Mayo, alla grande manifestazione in Plaza de Mayo contro la decisione della Corte Suprema argentina (ma frutto di un perverso scambio col governo Macri) di applicare per i crimini di lesa umanità e il Terrorismo di Stato, il cosiddetto “2×1” che riduce le pene fino al 50% oltre i primi due anni di condanna.

Come afferma la giudice Roqueta la decisione della Corte suprema è espressione di un garantismo ipocrita e bugiardo e riduce le condanne per i violatori di diritti umani, trasformandosi in una sorta di amnistia mascherata e facendo uscire dal carcere, per esempio, quasi tutti gli appropriatori di bambini, sui quali la giustizia si è con estrema fatica pronunciata in questi anni in un contesto nel quale la sorte e l’identità di almeno 400 cittadini argentini è ancora legata all’omertà e all’impunità.

Aggiungo due preoccupazioni. La prima, incidentale, è per lo scandalo dei media internazionali che tacciono non solo sul 2×1 ma sulla piena restaurazione di Macri, quello che definisce i diritti umani un curro, un affare sporco da smantellare, sul governo del golpista Temer in Brasile, sulla repressione dei movimenti sociali in ogni angolo del Continente da parte dei governi neoliberali, cominciando da quello in Repubblica dominicana (forse gli studenti dominicani non meritano solidarietà?), sulla terra desolata lasciata dall’economia del narcotraffico e delle miniere a cielo aperto e sul fatto che il Messico è secondo solo alla Siria per morti violente al mondo per precise scelte e responsabilità di Calderón prima e Peña Nieto poi. A comando questi si concentrano sul Venezuela con una informazione faziosa che, lungi dal chiarire la complessità e la polarizzazione, sceglie di legittimare la restaurazione neoliberale, nonostante questa sia responsabile e non abbia alcuna soluzione per gli enormi problemi strutturali di uno stato fondato sulla sua posizione subalterna che, è necessario affermarlo, neanche il chavismo ha saputo risolvere. La cartina tornasole è che, pur non avendo Maduro né la statura di Chávez né di Allende, oggi i media monopolisti scrivono di lui esattamente quello che scrivevano di Allende per fomentare il golpe dell’11 settembre 1973.

La seconda, e torno al cuore del problema argentino, è l’appello alla cosiddetta “riconciliazione” da parte della Chiesa Cattolica, evidentemente concordato con una Casa Rosada totalmente indifferente ai diritti umani, passati e presenti. Con chi dovrebbero riconciliarsi le vittime? Con quelli che non hanno mai detto dove sono i desaparecidos? Con quelli che si sono appropriati di centinaia di minori e ancora oggi tacciono? Con quelli che sistematicamente dopo ogni sequestro svaligiavano l’appartamento del desaparecendo e quindi ne ricattavano i familiari fino a farsi intestare tutti i beni dei quali godono ancora oggi? La cosiddetta “riconciliazione” va nella stessa direzione voluta dal governo, la riedizione della impresentabile “teoria dei due demoni” e la banalizzazione del Terrorismo di Stato. Per oltre trent’anni l’Argentina e l’America latina hanno lavorato perché “Nunca más”, mai più Terrorismo di Stato. Oggi, con il 2×1 e mille altri passaggi, il governo Macri lavora – a fini abietti, complicità, ideologia – perché il muro elevato dalla società civile possa un giorno tornare a cadere e l’orrore si ripeta. Sempre di più l’unico antidoto sono memoria, verità e giustizia. Oggi in Plaza de Mayo.