Margherita, peggio dei capitali scudati degli evasori fiscali

Rutelli-Lusi

Francesco Rutelli è così impudico da riuscire a vantarsi del restituire allo Stato forse cinque dei circa 200 milioni di Euro di soldi pubblici che la Margherita ha speso senza render conto a nessuno, spesso per interessi privati, o interessi di partito poco commendevoli laddove la cassa della Margherita sembra essere stata una scatola cinese tra PD e API. Lo scaricabarile tra Luigi Lusi e Rutelli è in sé per il centro-sinistra devastante come le storie di leghisti, pidiellini e altri impresentabili della politica con la differenza che mentre il popolo di centro-destra è di bocca buona (già ieri applaudiva Bossi che berciava “secessione”) a quello di centro-sinistra resta solo la bocca amara.

La vicenda dei denari della Margherita diviene, con la restituzione della mancetta promessa da Rutelli, in percentuale meno di quanto hanno restituito gli evasori fiscali scudati da Giulio Tremonti, una cartina tornasole delle relazioni tra centro-sinistra e centro che guarda, per mero posizionamento, a sinistra. Ancora pochi giorni fa l’ex-ministro Giuseppe Fioroni minacciava di uscire dal Partito Democratico per poche parole civili di Pierluigi Bersani sulle unioni civili. Che vada e che smetta questo ricatto continuo del centro cattolico pallidamente progressista al centro-sinistra. Mentre dalla Francia alla Grecia si ricompongono quadri non massimalisti ma almeno realisti sul “che fare” di fronte al crollo del modello neoliberale, da noi ancora ci si interroga su quante armate hanno Rutelli e Fioroni.