Terrorismo mediatico contro Cuba. Secondo la stampa anticubana è in galera, ma lui è tranquillamente ospite alla TV

Quello che potete vedere nel video, intervistato da Rosa Miriam Elizalde, è Eliécer Ávila, lo studente cubano reso famoso per aver dibattuto con il Presidente del parlamento cubano, Ricardo Alarcón, in un’assemblea della sua università, la UCI (informatica), e presentato nel mondo come l’esplodere della rivolta contro la dittatura castrista a Cuba.

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Eliécer è vivo ed evidentemente in buona salute e, almeno apparentemente, non solo non vive ostracismo alcuno ma parla in TV, e ribadisce i suoi argomenti, nel paese che dovrebbe essere il più censurato del mondo.

Questo a Cuba, ma invece per i media anticubani Eliécer sarebbe addirittura in galera.

E’ quanto hanno affermato decine di media digitali e non nel mondo, riprendendo senza fare alcuna verifica, fonti di Radio Martí y TV Martí, (è inutile cliccare, la notizia è stata ritirata) i media creati negli Stati Uniti per fare propaganda contro la rivoluzione cubana. E’ inutile cliccare, la notizia è stata tenuta lì un paio di giorni nella speranza di far montare il caso, poi mestamente ritirata…

Da Miami hanno anche raccontato che il video del dibattito, nel quale Eliécer e altri studenti rivolgevano critiche, reali e circostanziate sul processo rivoluzionario ad Alarcón, che risponde loro tranquillamente, sarebbe stato trafugato e fatto uscire da Cuba clandestinamente (una roba da guerra fredda, non da studenti d’informatica nell’era di Internet).

Sul caso va segnalata una bella perla del solito Rocco Cotroneo, corrispondente del Corriere della sera da Rio de Janeiro. Per Rocco Cotroneo (che evidentemente, si fa proprio pregio di non verificare mai quello che scrive) il fatto che Eliécer porti una maglietta con una @ simboleggerebbe niente di meno che la libertà della rete Internet negata ai cubani.

Ebbene, che il Corriere sappia che non c’è bisogno di pagare un tipo per stare a Rio de Janeiro per verificare che quella di Cotroneo è una fesseria copincollata da Internet: la maglietta con la @ non è altro che la maglietta ufficiale dell’Università di Eliécer. Puro marketing, come nelle migliori università di provincia ed ennesima figuraccia per il pessimo corrispondente da Copacabana del Corriere della sera.

Tornando al merito, le critiche fatte da Eliécer e gli altri ragazzi della UCI sono del tutto sensate e testimoniano che per criticare la Rivoluzione non c’è bisogno di padrinaggi (e $$$) statunitensi. Direi che anche le risposte di Alarcón siano del tutto sensate, e che in genere il dibattito politico a Cuba sia molto più sensato di altri.

Per esempio, non è casuale (ma non mi risulta che qualcuno abbia messo in relazione le due cose) che una delle critiche fatte dagli studenti della UCI concerneva il perché le elezioni a Cuba avvengono su lista bloccata. Alzi la mano chi ha potuto fare la stessa domanda a Bertinotti o Casini o Veltroni, o Berlusconi…