La sfida di Mélenchon al fascismo di Marine Le Pen

Le-duel-Le-Pen-Melenchon

Jean-Luc Mélenchon, il candidato del Fronte delle Sinistre, che ha raccolto l’11% dei voti al primo turno delle elezioni presidenziali francesi, sfiderà direttamente la leader del Front National Marine Le Pen –che ha raccolto il 18%- nel cantone di Hénin-Beaumont, nell’estremo nord della Francia (Pas-de-Calais). Uno dei due, il democratico o la neofascista, resterà fuori dall’Assemblea nazionale che uscirà dalle legislative di giugno.

In Francia si vota con un sistema maggioritario a doppio turno e Melénchon sfida Le Pen in un collegio dove la dirigente del Front National il 22 aprile ha raccolto quasi il 32% dei voti contro appena il 14 del candidato di sinistra. “È importante dare la battaglia in una zona di grande sofferenza sociale e mantenere fermamente la linea strategica di attaccare frontalmente il Front National” ha dichiarato Mélenchon. Ironica è stata Le Pen: “Mélenchon non può più vivere senza di me”.

COMMENTO: Il senso della sfida di Mélenchon è chiara anche ai sassi. Avrebbe avuto cento collegi più comodi per andare in parlamento ma sceglie di sfidare direttamente la razzista. Di fronte alla crescita della destra estrema in Europa, non ci si gira intorno, non si comprende il disagio, si offrono progetti alternativi e ci si scontra frontalmente con le ragioni della democrazia e dell’inclusione sociale.