Mario Monti presenta la sua sboba neoliberale

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C’è sempre qualcuno che ci spiega quello che si può e non si può fare, il che è incompatibile con un popolo adulto e con la democrazia. C’è sempre qualcuno che ci spiega che la patrimoniale non si può fare perché i ricchi veri non si fanno trovare, portando i soldi all’estero o intestando barche e Ferrari a prestanome.

C’è sempre qualcuno che dottamente spiega che combattere l’evasione è illusorio e se ricordi le carceri per white collars negli USA ti danno del forcaiolo. C’è sempre un solone che discetta sul fatto che perfino la finanza più rapace ha diritto d’esistere (ma i pensionati con la minima sono liberi di crepare) e qualcun altro che ci spiega dell’inviolabile libertà a occupare tre posti macchina con un SUV o di un manager a guadagnare 500 volte un operaio, o di un guarguaglino qualsiasi a portarsi via una liquidazione in soldi pubblici pari alla costruzione e gestione di qualche centinaio di asili nido.

Avevamo un governo di estrema destra, incapace, parassitario, ladro, del quale vergognarsi dalla mattina alla sera, con l’infamia senza perdono di un partito razzista come la Lega Nord al governo. Avevamo un parlamento di prostituti e ladre che si è coperto di ridicolo di fronte al mondo votando che Ruby fosse la  nipote di Mubarak. Non si poteva andare avanti, è vero. Ma non era vero che l’unica opzione fosse affidarci all’esponente più autorevole di un’ideologia –quella neoliberale- che ovunque è stata applicata ha causato fame, miseria e distruzione. La manovra è paradigmatica di una cultura politica senza senso prima ancora che antipopolare. Nessun taglio alle spese militari, nessun o quasi attacco agli evasori né alla casta, ma si picchia giù duro contro le pensioni, le donne, la prima casa. Non è vero che solo così potesse andare. Un’altra manovra economica, un altro risanamento dei conti pubblici era ed è possibile, urgente e necessario.

No Mario Monti, rettore di un’Università privata che guadagna dall’aggressione gelminiana contro l’università pubblica, uomo della Goldman Sachs, non hai l’autorevolezza per governare un paese con ricette che andavano di moda (ma neanche andavano bene) vent’anni fa. E sciacquati la bocca quando parli di equità!

Con sobrietà: DIMISSIONI, SCIOPERO GENERALE, ELEZIONI SUBITO!