La rivoluzione ambientale australiana: tassare gli inquinatori

E’ la notizia di apertura su tutti i grandi media internazionali ma in Italia sembra non importare a nessuno. Tra un anno esatto le 500 principali industrie australiane pagheranno una tassa di circa 18 Euro per ogni tonnellata di carbonio immessa nell’atmosfera. Per il primo ministro laburista Julia Gilliard è l’unica maniera di invertire la rotta rapidamente per uno dei peggiori produttori di gas serra e ancor oggi dipendente per l’80% dal carbone per la generazione di energia elettrica.

Nonostante questa legge avrà un effetto inflattivo intorno all’1% “è la cosa giusta che dobbiamo fare -ha dichiarato Gilliard- per difendere il nostro ambiente”. Produttori di acciaio e di energia godranno di parziali esenzioni: “ma come nazione abbiamo bisogno di fissare un prezzo che ci permetta di puntare sull’energia pulita e sono sicura di poter contare sull’appoggio degli australiani in merito”. In realtà, secondo i sondaggi, almeno il 60% dell’opinione pubblica, oltre all’opposizione politica conservatrice e il mondo industriale sono duramente contrari ad una misura che danneggerebbe la competitività economica del paese. L’Australia è il primo paese al mondo al di fuori dell’Unione Europea a prendere una decisione del genere.