Tarso Genro (ministro della giustizia di Lula): “Cesare Battisti è un capro espiatorio”

Tarso-Genro1Tarso Genro (foto), oggi governatore dello stato del Rio Grande do Sul, esponente della sinistra del PT brasiliano, è l’uomo intorno al quale si è creato il caso Battisti, che ha creato consenso intorno alla non estradizione di Cesare Battisti e che, come Ministro della Giustizia dal 2007 al 2010, fu il primo a concedere asilo politico all’italiano condannato all’ergastolo per quattro omicidi.

Per Genro, con parole che rilanciano la polemica e forse semplificatorie se viste dall’Italia: “Battisti è uno dei maggiori casi di manipolazione mediatica degli ultimi anni, un capro espiatorio usato sia da destra che da sinistra e un esempio di come dall’Italia il Brasile venga considerato ancora come una colonia”.

Alla domanda del perché considera il caso Battisti come un caso di manipolazione mediatica il governatore gaùcho (così si chiamano gli abitanti riograndensi) risponde: “in primo luogo perché si è occultato il fatto che in circostanze simili il Brasile ha sempre concesso asilo. Inoltre si è nascosto che la legge brasiliana è chiarissima e che interrompe il processo di estradizione per le persone alle quali è stato concesso asilo politico: concedere l’estradizione sarebbe stato in contrasto con l’asilo già concesso. Asilo del quale Battisti ha peraltro goduto per ben 11 anni anche in Francia, un altro stato di diritto rispettato in tutto il mondo. In questo contesto la decisione del Tribunale supremo è corretta perché salvaguarda la sovranità del paese, la Costituzione che assegna al presidente l’ultima parola sulla concessione dell’asilo e infine perché riconosce a Battisti di non essere un criminale comune ma politico”.

Carta Maior domanda quindi della minaccia italiana di ricorrere al tribunale dell’Aia: “E’ la manovra politica di un governo decadente duramente sconfitto nelle recenti elezioni e referendum. Quello di Berlusconi è il governo di centro-destra e di estrema destra più arretrato nella storia politica italiana e che tenta di provocare crisi internazionali per sviare l’attenzione dal suo logoramento. Quindi non credo che un eventuale ricorso abbia possibilità di prosperare. La migliore sintesi sul caso l’ha fatta il ministro della difesa italiano [Ignazio La Russa ndr] che, guardando al Brasile come una colonia, ha detto che il Brasile è buono per le ballerine ma non per i giuristi”.

Genro ne ha però soprattutto per la sinistra italiana, in particolare per il PD: “Battisti è un capro espiatorio  tanto per l’estrema destra al governo in Italia come per l’ex sinistra che non solo è rimasta isolata ma ha capitolato ideologicamente in questioni democratiche di fondo. Il Partito Democratico è oramai un partito centrista, incapace di affrontare ideologicamente il governo, che non ha né la capacità né il coraggio di presentare una proposta alternativa”.

Il governatore riograndense si lancia quindi in una lunga digressione sugli anni ‘70 in Italia e infine ribadisce: “il vecchio riformismo italiano oggi è un partito centrista connivente col governo Berlusconi. Ha appoggiato la campagna contro Battisti perché non ha il coraggio dello scontro ideologico. Dopo la sconfitta socialista in Francia Battisti ha perso la condizione di rifugiato ed è diventato perfetto per chi voleva riscrivere la storia di quegli anni dove sia l’estrema sinistra che l’estrema destra commisero atti di barbarie. Ma tale riscrittura della memoria è funzionale a dare tutte le responsabilità alla sinistra e demoralizzare ciò che restava del pensiero trasformatore nella democrazia italiana. Pertanto usare Battisti è stato conveniente sia per la destra autoritaria che per l’ex-sinistra italiana”.

La versione integrale dell’intervista qui.

Sul caso Battisti anche: https://www.gennarocarotenuto.it/15772-cesare-battisti-litalia-e-il-brasile/