Roberto Maroni e la sua strana idea di solidarietà

Il Ministro degli Interni Roberto Maroni, dirigente di un partito che fa della rivendicazione del diritto all’egoismo uno dei suoi (pochi) argomenti, in questi giorni chiede, con una petulanza senza limiti, solidarietà all’Europa, che dovrebbe farsi carico dei nostri migranti.

Solidarietà, solidarietà, solidarietà, da giorni è la parola più gettonata sulla bocca del ministro leghista, neanche fosse Padre Zanotelli.

Hai voglia a spiegargli che l’Italia riceve dall’UE centinaia di milioni. Hai voglia a ricordargli che la Germania o la Francia o qualunque altro paese dell’Unione accoglie più rifugiati di noi. Hai voglia a fargli vedere come la piccola e povera Tunisia stia dando una prova di umanità meravigliosa accogliendo centinaia di migliaia di rifugiati libici. E’ impossibile poi fargli notare che da Lampedusa a Manduria il sud faccia la propria parte mentre il nord non faccia altro che strepitare, inquinare le acque e rifiutare.

Lui ripete il proprio mantra: vogliamo solidarietà, l’Europa non è solidale, noi non possiamo e soprattutto non vogliamo darla. Poi, per dimostrare di meritare tale solidarietà, il grande statista s’inventa il ridicolo trucco dei permessi di soggiorno temporanei, il bluff del quale hanno fatto bene a vedere Francia e Germania: non vi daremo mai un permesso di soggiorno per restare da noi, ma ve ne diamo un altro perché sloggiate verso il Nord Europa.

La continua pretesa di solidarietà alla UE (più solidarietà), accompagnata dalla negazione di qualunque solidarietà ai migranti (fuori dalle palle, no?) dà la cifra di tutta la meschinità degli elettori della Lega Nord e dell’indegnità dei rappresentanti che questi impongono al paese. Dalle quote latte ai migranti, i leghisti riproducono lo stereotipo da loro stessi affibbiato ai meridionali che chiederebbero senza nulla dare. De te fabula narratur?

L’Italia che si fa rappresentare da Roberto Maroni è un’Italia gretta, piccina, inaffidabile, petulante, che danneggia gli interessi del paese, che può solo causare rifiuto in Europa e per la quale si può provare solo vergogna. Se non saremo noi a dire “fuori dalle palle” alla Lega Nord, presto sarà l’Europa a dirlo a noi.