Osama Bin Laden, Chávez, lavavetri, scioperanti in Cile, indigeni boliviani… il nemico alle porte!

Con Angelo Nathan, Marco Drudi, Piersabatino Deola, Sergio Mureddu, Alessandro Cassuto, Luca Romeo:

Angelo Nathan: volevo segnalarle un articolo su XL, il supplemento musicale di Repubblica. Nel numero di questo mese c’è un servizio dedicato a Manu Chao e Roy Paci, e a fianco dell’articolo principale c’è un box in cui Chao parla di politica, e fa l’esempio del Venezuela, dicendo (cito a memoria, ma potrà controllare anche lei): “Io non sono chavista, ma sono stato in Venezuela e ho visto che ci sono cose positive e negative. Vero, Chavez ha chiuso una televisione dell’opposizione e non è un buon segno, ma nessuno dice che ha aperto quindici tv di quartiere, o dei progressi del sistema sanitario, o del miglioramento delle condizioni dei ceti minori. Invece in Francia e Spagna sui giornali si legge solo che Chavez sta costruendo una dittatura”. Al termine di questo virgolettato con le parole di Manu Chao, l’articolista conclude l’articolo scrivendo “Ma Chavez sta anche modificando la costituzione per farsi eleggere senza limiti. Non è un bel segnale”. Ora, non mi era mai capitato di leggere una intervista al termine della quale l’intervistatore mette una chiosa che sembra voler dire che l’intervistato ha torto marcio. Di solito le interviste si limitano a riportare ciò che l’intervistato ha detto, o almeno, questa è la prassi che Repubblica segue di solito anche quando intervista personaggi come Calderoli o la Brambilla.

Marco Drudi: su Repubblica.it ci sono due foto di bin laden.. a guardarle bene non sembrano la stessa persona… Cosa ne pensi di tutta la faccenda dell’11/9 e dei movimenti sia in Usa che in Europa che chiedono la verità e vengono chiamati volgarmente “complottisti”?

Piersabatino Deola: Con l’aria che tira e con personaggi a sinistra come Fassino e D’Alema,fra poco succederà anche in Italia. Inizio lavavetri, fine lavoratori. Si galoppa verso il fascismo. Poveri i nostri figli.

Sergio Mureddu: Sono andato nel sito del PAIS.com, ho trovato 15 righe in cui si informava degli arreasti, nessun editoriale contro i metodi repressivi del governo socialista…sarà un caso? non sono “chavista”, ma come lei dice, se tutto questo fosse accaduto in Venezuela, APRITI CIELO!

Alessandro Cassuto: Mi chiedo, sempre a proposito dell’attenzione dei media all’America latina, quali quotidiani, e in che modo, hanno dato risalto alle violenze, fasciste e razziste, provocate in questi giorni dalle bande che si rifanno al movimento autonomista a Santa Cruz e in altre parti della Bolivia e contrario al governo di Evo Morales.

Luca Romeo: Linera: «Gli Usa finanziano gruppi di opposizione contro il governo Morales»

(29.8.07) – La Bolivia sta vivendo un momento difficile a causa dei continui scontri fra maggioranza di governo ed opposizione, scioperi e manifestazioni che portano in piazza migliaia di persone da una parte e dall’altra Come se non bastasse a complicare le cose intervengono gli onnipresenti Stati Uniti che, sempre più consapevoli di aver perso il controllo sul Sud America, sembra cerchino di ristabilire il proprio imperialismo con mezzi subdoli. In prima fila si trova l’ambasciatore Usa a La Paz, Philip Goldberg, che in questi giorni è andato in giro nei villaggi boliviani a regalare materiale scolastico, ha denunciare il fallimento della lotta alla droga in Bolivia e l’aumento delle piantagioni di coca durante il governo Morales e a sventolare i 140 milioni di “aiuti” che il paese andino prenderebbe da Washington. Atteggiamenti più politici che diplomatici, secondo il presidente Evo Morales che ha affermato: «E’ in atto un complotto esterno ed interno contro il governo e non avremo timore nel prendere decisioni radicali contro gli ambasciatori che provocano e complottano permanentemente».
Accuse più specifiche da parte del vicepresidente della repubblica boliviana, Alvaro Garcia Linera, secondo cui gli Stati Uniti stanno finanziando gruppi politici di destra per destabilizzare il governo Morales. «Magari i 140 milioni di aiuti Usa al nostro paese fossero aiuti produttivi, stanno potenziando centri intellettuali conservatori con denaro che arriva appositamente in Bolivia», ha spiegato Linera, denunciando l’interferenza straniera nella politica interna di uno Stato sovrano che ha eletto democraticamente il proprio presidente.
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