Un nuovo papocchio come riforma elettorale, dì la tua votando il sondaggio!

Il dato più significativo che si sta cucinando per la nuova, ennesima, legge elettorale, fatevene una ragione, è che nessun partito, né di destra né di sinistra, vuole reintrodurre le preferenze. Le liste resteranno bloccate e tutto il potere resterà in mano alle segreterie!

Chi dovrà essere deputato continuerà ad essere deciso prima delle elezioni, e saranno tutti burocrati, passacarte, yesmen… che fanno faranno rimpiangere perfino Turigliatto.

Gli elettori vogliono semplificare il numero dei partiti? Ebbene si propone un finto sbarramento al 3% con molta voglia di abbassarlo al 2% come vuole Gianfranco Rotondi, che considera se stesso come l’ago della bilancia della politica italiana e guai a contraddirlo.

Insomma nessuna speranza e dai collegi uninominali siamo già nell’era dei partiti unipersonali (Follini, Rotondi, Di Gregorio, Rossi, ma perché no, anche Di Pietro, Mastella, Mussolini, Diliberto, tutte forze (?) delle quali ben pochi italiani saprebbero indicare un secondo esponente…).

E’ esigenza della società ringiovanire il quadro politico e dare spazio alle donne magari attraverso l’introduzione di quote? Non ci pensate nemmeno. Questo passa il convento. C’abbiamo messo chissà quanto ad arrivare alle poltrone e non le molliamo. Sembra demagogico metterla in questa forma, eppure, a guardare l’ennesimo papocchio che si prepara, è la pura sostanza.

Circa un mese fa, su questo sito lanciammo un sondaggio. Sono arrivati ben 1235 voti. Moltissimi, che testimoniano che nonostante la stanchezza (da 15 anni si parla di riforma elettorale in Italia), la preoccupazione dei cittadini su questo tema, resta alta.

E’ ora, ad urne ancora aperte (si può ancora votare scorrendo la colonna di destra nel sito) di fare un primo bilancio (ricordando che questi sondaggi sono orientativi e non hanno alcuna pretesa di scientificità).

Cosa è venuto alla luce finora? Cosa vogliono gli elettori/lettori di GennaroCarotenuto.it?

Il 27.1% (335 voti) pensa che la cosa più importante sia “reintrodurre le preferenze per impedire che i deputati siano scelti dalle segreterie e non eletti dai cittadini come successo con la ‘porcata’ di Calderoli”. Come abbiamo visto i politici -di nessun colore- non ne hanno la minima intenzione.

E allora si capisce che, poco più sotto, il 23.5%, creda che la meccanica elettorale non possa aiutare a migliorare la classe politica e la governabilità. Quasi un cittadino su quattro alza bandiera bianca. Ma torneranno a votare? Credo che soprattutto a sinistra questo 23 per cento non possa essere trascurato.

Al terzo posto, il 16.7% dei voti (più di 200) chiede di introdurre quote per donne e/o giovani. Non se ne farà nulla ovviamente. Due terzi dei voci si concentrano su queste prime tre voci. Ma dalla nuova legge elettorale non saranno né soddisfatti né sorpresi.

Un terzo dei voti si concentra sulle altre opzioni. Il 10.8% chiede un semplice sbarramento alla tedesca di almeno il 5%. Sarà turlupinato da uno sbarramento del 3 o meno. Una vergogna!

Subito sotto si annida il referendum (9.7%), che praticamente tutti i partiti sono uniti per cercare di evitare. Anche Gianfranco Fini, che aveva cercato di cavalcarlo, sta facendo macchina indietro. Troppo pericoloso per le segreterie. Ancora più restano alcune soluzioni classiche sulle quali si è discusso a lungo negli anni ’90. Il 7.3% vuole il doppio turno alla francese ma il simbolo della fine dell’ubriacatura maggioritaria è che appena il 3.2% (40 voti al momento) vogliono il maggioritario puro all’inglese. E’ la fine di un’epoca e forse l’unia voce che coincide con il volere dei partiti.

Questi dati sicuramente non sono scientifici, ma è straordinariamente significativo che siano simmetricamente opposti da quelli che la classe politica sta pensando di imporre ai cittadini con la nuova legge elettorale.

Soprattutto, la meccanica elettorale dovrebbe e potrebbe essere semplice. maggioritario o proporzionale con pochi accorgimenti, collegi, sbarramenti… tali da permettere la rappresentanza e non frustrare la governabilità e, possibilimente, non inchiodare la classe politica e le idee alle poltrone. Ma solo in Italia, da più di 15 anni, ci sono politici e tecnici che vivono studiando nuove trappole per impedire la rappresentanza reale dei cittadini e per perpetuare il loro sottogoverno. Basta pensare a genialità come lo “scorporo dei resti”, o la “porcata di Calderoli” che ha garantito per legge l’ingovernabilità. Vi consiglio di votare il sondaggio. Non sarà scientifico ma -lo dico amaramente- rischia di essere più indicativo che andare a votare davvero.


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