Oggi è il 24 marzo e sono passati 31 anni dal colpo di stato genocida in Argentina. Oggi che le grandi alamedas sembrano tornare timidamente ad aprirsi ricordiamo i 30.000 desaparecidos con le parole di Mario Benedetti (traduzione di Gennaro Carotenuto a fronte). Con loro ricordiamo gli oltre mezzo milione tra assassinati e desaparecidos causati nel continente dalle dittature fondomonetariste e le decine di milioni di sommersi, vittime del neoliberismo per imporre il quale le dittature fondomonetariste, il genocidio, il piano Condor, furono in America Latina propedeutiche e indispensabili. E ricordiamo monsignor Oscar Romero, assassinato sull’altare un 24 marzo di 27 anni fa. Entra nell’articolo per leggere.
Desaparecidos Mario Benedetti Están en algún sitio / concertados desconcertados / sordos buscándose / buscándonos bloqueados por los signos y las dudas contemplando las verjas de las plazas los timbres de las puertas / las viejas azoteas ordenando sus sueños sus olvidos quizá convalecientes de su muerte privada nadie les ha explicado con certeza si ya se fueron o si no si son pancartas o temblores sobrevivientes o responsos ven pasar árboles y pájaros e ignoran a qué sombra pertenecen cuando empezaron a desaparecer hace tres cinco siete ceremonias a desaparecer como sin sangre como sin rostro y sin motivo vieron por la ventana de su ausencia lo que quedaba atrás / ese andamiaje de abrazos cielo y humo cuando empezaron a desaparecer como el oasis en los espejismos a desaparecer sin última palabras tenían en sus manos lo trocitos de cosas que querían están en algun sitio / nube o tumba están en algun sitio / estoy seguro allá en el sur del alma es posible que hayan extraviado la brújula y hoy vaguen preguntando preguntando dónde carajo queda el buen amor porque vienen del odio |
Desaparecidos Mario Benedetti (tr. it. di Gennaro Carotenuto) Sono da qualche parte / concertati sconcertati/ sordi cercandosi / cercandoci bloccati da segni e dai dubbi contemplando le grate delle piazze i campanelli delle porte / le vecchie terrazze ordinando i loro sogni i loro oblii forse convalescenti delle loro morti private nessuno gli spiegato con certezza se già se ne sono andati o no se son striscioni o tremori sopravvissuti o funerali vedono passare alberi ed uccelli e ignorano a que ombra appartengono quando iniziarono a scomparire tre cinque sette cerimonie fa a scomparire come senza sangue come senza volto e senza motivo videro dalla finestra della loro assenza quanto restava indietro / un’impalcatura di abbracci cielo e fumo quando iniziarono a scomparire come le oasi nei miraggi a scomparire senz’ultima parola tenevano in mano i pezzetti delle cose che amavano stanno da qualche parte / nube o tomba stanno da qualche parte / son sicuro là nel sud dell’anima è possibile che abbiano perso la bussola e oggi vaghino domandando domandando ma dove cazzo resta il buon amore perché vengono dall’odio |
Parole chiave: America Latina, Argentina, golpe, desaparecidos, diritti umani, Mario Benedetti, Oscar Romero