Su Moises Naim

Domenico Musolino: Ti vorrei segnalare un articolo di Moises Naim sul NY Times "Help not wanted"

In due parole: il nostro vi lamenta che cinesi (e iraniani, venezuelani, ecc.) rovinano il mercato degli aiuti umanitari ai paesi "emergenti" fornendo strade e centrali elettriche (sporche e inquinanti…) per favorire i loro sporchi giochi di potere, togliendo la possibilità ad organismi corretti e responsabili (la World Bank…) di poter disinteressatamente aiutare questi paesi, che comunque (secondo lui) hanno bisogno più di consigli che di infrastrutture. L’esempio iniziale e’ illuminante: la World Bank si offriva di prestare soldi per ricostruire le ferrovie nigeriane chiedendone in cambio la privatizzazione, quando i cattivissimi cinesi, attirati dal petrolio nigeriano, arrivano e regalano una ferrovia nuova, senza chiedere nulla e facendo piangere l’amico di Naim, che lavora alla WB. Insomma un capolavoro della comicità, imperdibile. Sono sicuro che a breve lo ritroveremo sull’Espresso.

Gennaro Carotenuto: Sono sicuro che l’Espresso non si lascerà scappare l’occasione. Il mondo sta veramente cambiando e per la prima volta dalla prima rivoluzione industriale molti attori stanno agendo su scala planetaria. E questo per gli Occidentali è inammissibile.