Cecilia Rinaldini Archivi - Gennaro Carotenuto Giornalismo partecipativo - online dal 1995 SITO IN (LENTA) RISTRUTTURAZIONE Sun, 27 May 2012 20:46:07 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.9 https://www.gennarocarotenuto.it/wp-content/uploads/2016/03/cropped-CAROTENUTO2-32x32.jpg Cecilia Rinaldini Archivi - Gennaro Carotenuto 32 32 Franco Frattini il terrorista e l’Iran https://www.gennarocarotenuto.it/6184-franco-frattini-il-terrorista-e-liran/ Thu, 19 Feb 2009 18:56:34 +0000 http://www.gennarocarotenuto.it/6184-franco-frattini-il-terrorista-e-liran/ Anche se è una buona notizia mi hanno fatto un po’ impressione le parole di Franco Frattini a Cecilia Rinaldini del Giornale Radio Rai: "L’Iran è un attore nella regione. Può ovviamente piacere a qualcuno e non piacere a qualcun… Continua

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ayatollah Anche se è una buona notizia mi hanno fatto un po’ impressione le parole di Franco Frattini a Cecilia Rinaldini del Giornale Radio Rai: "L’Iran è un attore nella regione. Può ovviamente piacere a qualcuno e non piacere a qualcun altro, ma politicamente, se l’Iran vorrà giocare un ruolo positivo per stabilizzare l’Afghanistan, la comunità internazionale avrà solo da guadagnarci. Ecco perché dobbiamo tentare questa strada".

E ancora: "è un passo politico importante" l’ipotesi di invitare Teheran alla Conferenza internazionale sulla stabilizzazione di Afghanistan e Pakistan che si terrà a margine della ministeriale del G8 a Trieste dal 25 al 27 giugno, un passo "che io compirò in via ufficiale, dopo aver consultato i grandi partner internazionali, anzitutto gli Stati Uniti d’America e i partner europei del G8".

Fino a un anno fa per molto meno di dichiarazioni del genere Frattini stesso (e molti altri, anche nel centro-sinistra, D’Alema escluso) avrebbe accusato di terrorismo chi avesse osato farle. “Con l’Iran non si parla a nessun costo” era la parola d’ordine dominante e si preparava la guerra alla Persia. Non risulta che l’Iran di Ahmedinejad si sia mosso di un centimetro nel frattempo e allora sarà l’effetto Obama a fare arrivare il contrordine come quando l’asso di bastoni dell’asse del male, Gheddafi, di punto in bianco diventò per Berlusconi “il campione della libertà”.

Quello che è certo è che questa gente è così supina e così senza vergogna che se domani Fidel Castro diventasse presidente degli Stati Uniti loro ci metterebbero 30 secondi a diventare tutti fidelisti!

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Femminicidi e stragi di Narcos. “Inviato speciale” fa luce su Ciudad Juárez https://www.gennarocarotenuto.it/4870-femminicidi-e-stragi-di-narcos-cecilia-rinaldini-fa-luce-su-ciudad-juarez/ Sat, 06 Dec 2008 11:06:00 +0000 http://www.gennarocarotenuto.it/4870-femminicidi-e-stragi-di-narcos-cecilia-rinaldini-fa-luce-su-ciudad-juarez/ Un eccellente luce sui femminicidi stamane nella trasmissione di Radio1 RAI “Inviato Speciale”. Cecilia Rinaldini, dedica un intero speciale alla situazione di Ciudad Juárez.
Juárez è la città messicana alla frontiera col Texas dilaniata, fin dalla firma del trattato di… Continua

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rochacriminalesincastigo Un eccellente luce sui femminicidi stamane nella trasmissione di Radio1 RAI “Inviato Speciale”. Cecilia Rinaldini, dedica un intero speciale alla situazione di Ciudad Juárez.

Juárez è la città messicana alla frontiera col Texas dilaniata, fin dalla firma del trattato di libero commercio con gli Stati Uniti nel 1994, dalla violenza di genere e da qualche anno anche tra i principali epicentri del narcoterrorismo che quest’anno ha già fatto 5.000 morti in Messico.

Rinaldini intervista Marisela Ortiz Rivera, presidente dell’associazione "Nuestras Hijas de Regreso a Casa", Ruby Pando, Norma Ledezma Ortega, fondatrice dell’associazione "Justicia para nuestras hijas", il giornalista Sergio González Rodríguez, autore del libro Ossa nel deserto pubblicato da Adelphi e l’antropologa Chiara Calzolaio, una delle studiose italiane più attente al tema dei femminicidi a Ciudad Juárez.

Ascolta la trasmissione da questo link a partire dal minuto 20’.

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Tribunale Permanente dei Popoli in Colombia https://www.gennarocarotenuto.it/2739-tribunale-permanente-dei-popoli-in-colombia/ Thu, 24 Jul 2008 12:21:05 +0000 http://www.gennarocarotenuto.it/2739-tribunale-permanente-dei-popoli-in-colombia A questo link è possibile ascoltare l’intervista di Cecilia Rinaldini al premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel, che ha presieduto a Bogotà la sessione del Tribunale Permanente dei Popoli, andata in onda nel GR3 RAI di stamattina alle… Continua

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A questo link è possibile ascoltare l’intervista di Cecilia Rinaldini al premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel, che ha presieduto a Bogotà la sessione del Tribunale Permanente dei Popoli, andata in onda nel GR3 RAI di stamattina alle 8.45. L’intervista è intorno al 12′ minuto del GR. A questo link invece più informazioni sul TPP.

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Alver Metalli nasconde la verità di Hollman Morris sulla Colombia https://www.gennarocarotenuto.it/2395-alver-metalli-nasconde-la-verit-di-hollman-morris-sulla-colombia/ Wed, 21 May 2008 11:33:35 +0000 http://www.gennarocarotenuto.it/2395-alver-metalli-nasconde-la-verit-di-hollman-morris-sulla-colombia Si può far credere di far luce su notizie negate e invece prestarsi a fare informazione di regime? Si può dare spazio ad un giornalista scomodo come il colombiano Hollman Morris (nella foto) continuamente minacciato di morte e che vive… Continua

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holm1 Si può far credere di far luce su notizie negate e invece prestarsi a fare informazione di regime? Si può dare spazio ad un giornalista scomodo come il colombiano Hollman Morris (nella foto) continuamente minacciato di morte e che vive sotto scorta e omettere strumentalmente di fargli dire da chi è minacciato? Si può qualunquisticamente dire che sono tutti colpevoli e quindi che nessuno è colpevole?

Sì, si può fare come fa Alver Metalli sull’America latina causando danni gravi, di credibilità e d’immagine al servizio pubblico di Radio RAI e alla trasmissione Pianeta Dimenticato. Alverito Metalli è già noto ai lettori di Giornalismo partecipativo per un gravissimo servizio nel quale dava spazio a tesi corrive con la dittatura militare argentina dei 30.000 desaparecidos, tendenti a bloccare in ogni modo i processi per crimini contro l’umanità. La denuncia partita da questo sito ebbe immediate conseguenze, trovando sensibili sia il direttore che il vicedirettore della testata, Antonio Caprarica e Gianfranco d’Anna.

Metalli ci riprova oggi in maniera perfino più subdola, con la Colombia,

confezionando un coraggioso servizio su quanto è difficile fare il giornalista in Colombia e sul fatto che oltre 100 giornalisti siano stati ammazzati in questi anni. Tutto vero se non che Metalli denuncia il peccato ma non il peccatore, e anzi si prende la briga di distribuire qualunquisticamente le colpe tra guerriglia, paramilitari e narcotrafficanti. Ciò è ingiustificabile per due motivi: 1) omette il terrorismo di Stato. 2) chiama in causa la guerriglia.

Sfido Alver Metalli, se ha un minimo di onestà, a citare i nomi di giornalisti uccisi dalla guerriglia. Le FARC sono colpevoli di molti crimini ma è in malafede chi attribuisce loro colpe che non hanno allo scopo di diluire ed occultare responsabilità che hanno nomi e cognomi che Alverito Metalli conosce perfettamente ma si guarda bene dal fare.

E qui veniamo al secondo e più importante punto. Alverito, che afferma di stare a Bogotà, intervista il giornalista Hollman Morris, che ha passato molto tempo in Italia nell’ultimo mese rilasciando interviste a tutti, da Maurizio Torrealta per RaiNews24, a Cecilia Rinaldini per Voci dal Mondo, oltre a molteplici interviste date alla stampa scritta e online e in tutti gli incontri pubblici sostenuti, a Roma e a Perugia. In tutte queste occasioni Morris -quasi ossessivamente e a ragione, visto che rischia la pelle in prima persona- accusa il presidente colombiano Álvaro Uribe di mettere in pericolo la sua vita e di essere di gran lunga il principale pericolo per la libertà d’espressione in Colombia.

Può Morris non aver detto ad Alver Metalli proprio la cosa che gli sta più a cuore e che ripete continuamente? Non può. E’ Alver Metalli che ha stravolto il senso delle dichiarazioni di Morris per farle risultare del tutto generiche. Come per l’Argentina aveva voluto spezzare una lancia in favore dell’impunità di torturatori, assassini e sequestratori di bambini, sulla denuncia dei quali proprio Pianeta Dimenticato ha costruito una parte importante della propria credibilità, di nuovo Metalli si è prodotto nell’opposto di quello che una persona intellettualmente onesta dovrebbe fare, questa volta a favore di Uribe, contro Radio RAI e contro Pianeta dimenticato.

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Fondazione Basso, Roma https://www.gennarocarotenuto.it/2335-fondazione-basso-roma/ Thu, 08 May 2008 05:53:31 +0000 http://www.gennarocarotenuto.it/2335-fondazione-basso-roma Informazione e sparizione di persone – convegno organizzato dalla Fondazione Basso, 9 maggio 2008, ore 10-18.30, Istituto Italo-Latinoamericano, Piazza Benedetto Cairoli 3, Roma, con, tra gli altri, Flavio Fusi, Lita Boitano, Donato di Santo, Cecilia Rinaldini, Gennaro Carotenuto. Il programma… Continua

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Informazione e sparizione di persone – convegno organizzato dalla Fondazione Basso, 9 maggio 2008, ore 10-18.30, Istituto Italo-Latinoamericano, Piazza Benedetto Cairoli 3, Roma, con, tra gli altri, Flavio Fusi, Lita Boitano, Donato di Santo, Cecilia Rinaldini, Gennaro Carotenuto. Il programma qui.

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Chiesa cattolica e dittatura genocida argentina https://www.gennarocarotenuto.it/1363-chiesa-cattolica-e-dittatura-genocida-argentina/ Wed, 03 Oct 2007 11:48:45 +0000 Considero esemplare e imperdibile la trasmissione di oggi di Pianeta dimenticato, Radio1 RAI, sul ruolo della chiesa cattolica durante la dittatura in Argentina. La firma Cecilia Rinaldini, partendo dal processo a Christian Von Wernich, il sacerdote cattolico colpevole di tortura… Continua

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vonWernich Considero esemplare e imperdibile la trasmissione di oggi di Pianeta dimenticato, Radio1 RAI, sul ruolo della chiesa cattolica durante la dittatura in Argentina. La firma Cecilia Rinaldini, partendo dal processo a Christian Von Wernich, il sacerdote cattolico colpevole di tortura e omicidio (nella foto). E’ quel processo che Rocco Cotroneo del Corriere della Sera, aveva considerato fuori luogo, inopportuno, un inutile guardare nello specchietto retrovisore.

E invece, come scrive l’ottima Cecilia, è più che mai importante “discutere del ruolo della Chiesa argentina nei 7 anni di terrore che seguirono il golpe del 76, durante i quali sparirono nel nulla 30 mila persone. Da una parte il silenzio, o peggio, la connivenza delle gerarchie ecclesiastiche locali, dall’altra l’impegno fino al sacrificio personale della Chiesa di base a fianco dei perseguitati”. Ma la Rinaldini fa la giornalista…

Per ascoltarla, cliccare qui

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Coca-cola e Nestlé https://www.gennarocarotenuto.it/1238-coca-cola-e-nestle/ Mon, 06 Aug 2007 12:44:38 +0000 Marta Teruzzi*: qualche giorno fa mi è capitato tra le mani un librettino, trovato in un negozio equo-solidale, che denigrava in ogni modo la multinazionale Coca-cola, riportando dati scientifici per informarci quanto sia poco benefica la bevanda, varie accuse rivolte… Continua

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Marta Teruzzi*: qualche giorno fa mi è capitato tra le mani un librettino, trovato in un negozio equo-solidale, che denigrava in ogni modo la multinazionale Coca-cola, riportando dati scientifici per informarci quanto sia poco benefica la bevanda, varie accuse rivolte alla multinazionale da diversi tribunali per i più svariati motivi (dall’inquinamento delle falde acquifere in India ad essere colpevole di crimini contro l’umanità) e dicendo, inoltre, che avesse finanziato i paramilitari della AUC per “fare fuori” gente ritenuta scomoda dal governo (sindacalisti le vittime preferite). Avendo letto il suo articolo “chiquita: la banana assassina” ho subito pensato che si trattasse della medesima situazione: una multinazionale finanzia economicamente i paramilitari, che si divertono poi ad ammazzare le persone… che bel giochetto!

Ora le chiedo: è attendibile questa accusa rivolta alla coca cola? nella mia santa innocenza non riesco a capacitarmi del fatto che i governi non facciano nulla di fronte a queste cose, o meglio non vorrei crederci, ma sembra proprio che la realtà sia questa. Professore, come comportarsi di fronte alle graziose bottigliette di coca cola/fanta/ecc. che invadono i supermercati e i bar?

*Marta Teruzzi è una studentessa liceale di Gallarate (Va)

Gennaro Carotenuto: Cara Marta, la letteratura sui misfatti di multinazionali come la statunitense Coca-cola o l’europeissima Nestlé, è vasta e purtroppo in genere del tutto credibile. Le grandi corporazioni tengono molti comportamenti nefasti soprattutto nei paesi dove producono ma anche nei paesi dove poi rivendono i loro prodotti. Nei paesi dove producono vanno dall’inquinamento selvaggio ai comportamenti antisindacali, che come hai visto possono spingersi fino all’omicidio e all’appoggio e il finanziamento di gruppi paramilitari. L’archetipo di tutto questo credo che fu il colpo di stato in Guatemala nel 1954, contro il governo di Jacobo Arbenz, voluto, organizzato e difeso dalla multinazionale della frutta United Fruits.

Proprio un mese fa, un’istituzione che conosci sicuramente, Amnistia Internazionale, ha diffuso un rapporto sulla situazione dei lavoratori della Nestlé e della Coca-cola in Colombia. A questo link c’è un video di Amnistia sul fatto che la Colombia è il posto più difficile al mondo per fare il sindacalista. Stiamo parlando di più di 2200 sindacalisti assassinati negli ultimi anni.

Se vuoi altra informazione per esempio sulla Coca-cola in Colombia puoi andare al sito della Sinaltrainal (il sindacato dei lavoratori dell’agroindustriale colombiano). Lì ci sono pagine e pagine di dossier sui misfatti e crimini di Cocacola e Nestlé solo in Colombia: Inoltre puoi visitare questo sito e farti un’idea sulla Coca-cola oppure a quello del “centro nuovo modello di sviluppo” di Francuccio Gesualdi allievo di don Milani.

Parlando della Nestlé ti consiglio il sito di un’istituzione come la RAI, dove nella trasmissione Pianeta Dimenticato, ci sono dei servizi della splendida Cecilia Rinaldini, per esempio a questo link.

Quindi la stragrande maggioranza, o tutto quello che hai letto è purtroppo vero, e anzi, chissà quante altre cose non riusciamo a sapere. L’obbiettivo di queste multinazionali (che spesso per rifarsi la faccia, fanno perfino beneficenza) è il profitto a qualunque prezzo, anche la vita umana e il futuro del pianeta.

Che possiamo fare? I sindacalisti di paesi come la Colombia sanno che il prezzo per non abbassare la testa di fronte ad un’ingiustizia può essere la vita. E a volte loro malgrado pagano quel prezzo. Per chi vive in Italia il prezzo è infinitamente minore, ma va comunque pagato a meno che non si voglia rinunciare alla propria coscienza.

Anzitutto bisogna non renderci complici, facendo l’unico danno che è veramente possibile fare a queste multinazionali: non fargli fare profitti e diffondere queste informazioni perché sempre più persone prendano coscienza che un altro mondo (e forse perfino un’altra Coca-cola) è possibile.


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Processo contro i militari argentini su Radio1 RAI https://www.gennarocarotenuto.it/1005-processo-contro-i-militari-argentini-su-radio1-rai/ Wed, 21 Mar 2007 13:17:22 +0000 La trasmissione di Radio1 Rai "Pianeta dimenticato" ha seguito con meritorio impegno il processo contro i militari argentini conclusosi la scorsa settimana a Roma. Entra nell’articolo per l’archivio di tutti i servizi con i quali è stato seguito il processo… Continua

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La trasmissione di Radio1 Rai "Pianeta dimenticato" ha seguito con meritorio impegno il processo contro i militari argentini conclusosi la scorsa settimana a Roma. Entra nell’articolo per l’archivio di tutti i servizi con i quali è stato seguito il processo dalla voce di Cecilia Rinaldini. Se posso permettermi (mi permetto lo stesso) tra tanti amici e persone che conosco e stimo, non credo di far torto a nessuno citando in particolare l’intervista a Mario Villani, fisico argentino, militante della vita, quattro anni di campo di concentramento, un amico e una delle persone più belle che ho avuto la fortuna di conoscere nella mia vita.

– Presentazione del processo con uno dei promotori, Jorge Ithurburu e uno dei testimoni, Julio Velasco.

– Parla una delle testimoni, l’ebrea italo-argentina Vera Vigevani Jarach che ha perso la figlia.

– Due testimoni del processo, Norma Berti, ex internata sopravvissuta, e il responsabile della segreteria per i diritti umani del ministero di giustizia argentino, L. Duhalde, insieme a Miguel Bonasso parlano del primo desaparecido dell’Argentina democratica, Jorge Julio López

– La storia del fisico Mario Villani, anche lui sopravvissuto e testimone al processo. Costretto a riparare la picana usata dai torturatori.

– Elvira Sánchez parla di Miguel, il fratello desaparecido, e della corsa a lui dedicata che si tiene a Roma e a Buenos Aires

– I 3 casi di desaparecidos italiani del processo Acosta nel racconto del pubblico ministero Francesco Caporale e di alcuni testimoni tra cui Estela Carloto, presidente delle Abuelas de plaza de Mayo e Horacio Verbitsky

– Ana Maria Figueroa, coordinatrice area giuridica della Segreteria per i Diritti Umani del Ministero di Giustizia argentino, parla della ripresa dei processi e della scomparsa di Luis Gerez, secondo desaparecido dopo López, ricomparso con segni di tortura poco dopo l’appello alla nazione del presidente Kirchner.

– Servizio conclusivo sul processo Acosta con la lettura della sentenza del 14 marzo scorso più testimonianze rese in udienza sui 5 imputati condannati all’ergastolo.

Servizi recenti sull’Argentina, che non hanno a che vedere con i desaparecidos:

a) Puntata sulle fabbriche recuperate argentine. Parlano Josè Abelli, leader del movimento imprese recuperate e Francisco "Manteca" della Textiles de Pigue, nonché il presidente legacoop Marche e presidente cooperativa Gommus, una delle oltre 100 imprese recuperate italiane.

b) Servizio sulla filiera del tessile equo e solidale in Argentina, dai coltivatori Toba alle cucitrici della cooperativa la Juanita della Matanza, passando per la fabbrica recuperata Textiles de Pigue che prima della quiebra faceva scarpe e vestiario per Nike e Adidas.

c) Radio la Colifata. Parla Alfredo Oliveralo psicologo e fondatore della radio nata all’interno del più grande ospedale psichiatrico argentino, il Borda.


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Su Zapatero, Ségolène Royal, l’ergastolo ai militari argentini, la riforma elettorale https://www.gennarocarotenuto.it/1002-su-zapatero-segolene-royal-lergastolo-ai-militari-argentini-la-riforma-elettorale/ Fri, 16 Mar 2007 09:02:59 +0000 Con Maura Giorgi, Angelo Nathan, Piero De Luca. Le osservazioni di Maura sono di straordinario interesse, in Italia è oggetto di un cordone sanitario di svillaneggiamenti la candidata francese alla presidenza della repubbica Ségolène Royal e il nome del capo… Continua

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