Madres

Maria Vittoria Morano: sono una studentessa di Relazioni Internazionali, particolarmente interessata alle vicende riguardanti il continente latinoamericano. Nonostante gli anni di studio e gli esami di storia superati, sono venuta a conoscenza da sola dell’ aberrante e vergognosa questione dei desaparecidos argentini attraverso la lettura illuminante del libro di Enrico Calamai “niente asilo politico” e di “le pazze. incontro con le madri di plaza de mayo” di Daniela Padoan. Mi chiedo perchè questo silenzio vergognoso?

Perchè non esiste una giornata internazionale della memoria anche per questo? Con lo stesso impatto (o quasi) che ha quella che ricorda la Shoah?
Credo che il riferimento alla Memoria non debba essere limitato ad un evento della storia, dovrebbe essere un monito alle MEMORIE, relative a tutte le sterminazioni che vengono compiute (nonostante sia triste dover ricorrere ad un “giorno” per poter ricordare!).
Abbiamo bisogno di immagini di uomini privati di ogni traccia di umanita’ per ricordare? Dobbiamo essere scossi dalla visione per poterci indignare, per poter reagire ricordare e chiedere verità?
E’ vero cio’ che viene detto nel libro della Padoan… nella nostra epoca delle immagini, cio’che non si vede non esiste! Sono necessari i fazzoletti bianchi delle Madri per dare evidenza ad una sterminazione recente e brutale.
E’ vero non ci sono le stesse immagini che abbiamo dei lager, ma basterebbero i racconti, gli occhi di quelle donne per svegliare le coscienze,per far conoscere un pezzo di storia recente che viene omesso.
La ringrazio per l’attenzione e per l’enorme contributo che dà all’informazione. Quella vera.

Gennaro Carotenuto: Cara Maria Vittoria, nonostante tutto non sono favorevole alla proliferazione delle giornate della memoria. Preferirei la proliferazione dello studio della storia e dell’educazione civica. Sulle Madri, sfondi una porta aperta. Per me sono state una scuola di vita e di militanza.


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