Franca Rame e Veronica Lario, la castellana di Macherio

Al momento neanche i ben informati sanno se quella tra il signor Silvio Berlusconi e la signora Veronica Lario sia una pochade concordata a fini sondaggistici o se sia un altro segno dell’autunno del cavaliere incontinente. Quello che è sicuro è che è servito ad oscurare la denuncia delle minacce a Franca Rame, donna, militante, stuprata metodicamente dai fascisti nel 1973 perché donna e militante, o militante e donna.

Per la Silicon Valley di Macherio le prime pagine, rispetto, applausi, condivisione, comprensione. Per le minacce vere a una senatrice del centrosinistra, che continua a militare, che gira l’Italia in treno, che si espone e che per questo continua ad essere odiata fino a metterne a rischio l’incolumità, poche righe. Suonano ancora le parole del “rompicoglioni” Marco Biagi che pretendeva la scorta, allora negata dal ministro degli Interni di Silvio Berlusconi, Claudio Scajola e poi strumentalizzato dopo l’omicidio. Questo paese volgare continua a volersi perdere. Questo paese è così volgare da non capire che si è già perso nella sua volgarità.


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