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IV Incontro Mondiale di Intellettuali e Artisti ‘In Difesa dell’Umanità’

Da oggi -come già a Caracas 2004- sarò tra i partecipanti al IV Incontro Mondiale di Intellettuali e Artisti ‘In Difesa dell’Umanità’ che si svolge alla FAO a Roma e dove porterò una relazione sul tema dell’informazione in Italia e in Occidente sull’America Latina e dove tra l’altro parteciperò alla tavola rotonda sulla veridicità e pluralità informativa. E’ motivo di orgoglio ma soprattutto di rinnovato impegno per chi scrive.

In difesa dei popoli, della vita e dell’ambiente è stato programmato il IV Incontro Mondiale di Intellettuali e Artisti ‘In Difesa dell’Umanità’, dall’11 al 13 ottobre 2006, a Roma. L’evento riunirà circa 160 personalità di importanza mondiale, tra intellettuali, artisti e rappresentanti di movimenti sociali impegnati nella lotta sociale, tutti uniti al fine di definire i lineamenti a carattere universale, rispettuosi della diversità, della pluriculturalità, per creare nuovi meccanismi di azione e di lotta concreti che contribuiscano a garantire la pace e la libertà nel mondo.

La città eterna, dove  il Libertador Simón Bolívar ha giurato di lottare per la libertà dell’America, sarà la cornice e il punto di partenza di una nuova offensiva per la pace, il rispetto, la giustizia sociale, l’integrazione solidale e l’equilibrio nei rapporti globali fra tutte le nazioni del Pianeta Terra.
La prima edizione dell’incontro si è svolta in Messico (2003), la seconda in Spagna (2004), consolidandosi in Venezuela nel 2004. Oggi, la Rete di Intellettuali e Artisti in Difesa dell’Umanità, Capitolo Venezuela, il Ministero della Cultura e l’Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela promuovono questo nuovo incontro in difesa dell’umanità che avrà luogo presso la sede della FAO.

La discussione sarà divisa in quattro tavole rotonde: difesa della sovranità e della legalità internazionale; difesa della solidarietà e l’integrazione dei popoli; difesa della partecipazione popolare; difesa della veridicità e della pluralità informativa.

Tra gli illustri partecipanti: Gianni Vattimo, Gianni Minà, Alex Zanotelli, Alan Woods, James Petras, Ernesto Cardenal, Ignacio Ramonet, Alexander Buzgalin, Richard Gott, Francois Houtart, Tarik Ali, Samir Amin, Susan George, Itzván Mészáros.

Sono state inoltre organizzate varie attività culturali, tra cui la presentazione e lettura del libro ‘Cantico Cosmico’ del poeta nicaraguense Ernesto Cardenal, la presentazione della rivista ‘Latinoamerica’ di Gianni Minà e la mostra fotografica ‘Il Venezuela, un popolo in marcia’ (dal 5 al 15 ottobre 2006), presso l’Istituto Italo Latino Americano (IILA).

Per maggiori informazioni è disponibile il sito Internet dell’Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia: www.ambasciatadelvenezuela.it [1] (spagnolo) e http://62.123.84.92/defensa/italiano/ [2] (italiano).

Allego qui la bella lettera di benvenuto di Rodrigo Cháves, già ambasciatore bolivariano a Roma e oggi viceministro degli esteri con delega per l’Europa:

 

A Roma, nella cui collina di Monte Sacro accadde una delle prime ribellioni popolari civico militari dell’umanità e dove emerse il pensiero di libertà e indipendenza del futuro Libertador Simón Bolívar, umanisti del mondo si riuniranno per cercare di costruire un’offensiva basata sulla resistenza millenaria dei popoli, che permetta di definire lineamenti a carattere universale, rispettuosi della diversità e della pluriculturalità, sopra i quali generare nuovi meccanismi di azione e di lotta per la difesa dell’umanità. Gli umanisti, come lavoratori sociali, dobbiamo lottare attivamente affinchè si rafforzi, attraverso la ragione, l’impero della giustizia sociale: unica maniera di raggiungere la pace e assicurare il rispetto, la dignità, la solidariettà e la tolleranza tra tutti gli esseri umani nella terra. 

Oggi l’umanità vive tempi drammatici di irrispetto verso il diritto internazionale, sotto lo sguardo indifferente e complice delle Nazioni Unite, mentre la mediocrità e la codardia utilizza leader di alcune delle principali potenze economiche e militari del mondo. In modo sfacciato non si rispettano gli Accordi della Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra e protezione delle popolazioni civili, e con la scusa di combattere il terrorismo si cerca di legittimare la violazione dei più elementari valori e principi della dignità umana, attentando all diritto all’autodeterminazione dei popoli, la sovranità delle nazioni, il diritto alla vita, il diritto all’informazione veriditiera ed opportuna; tutti quelli chhe sono trasgrediti in forma sistematica e unilaterale.

Attualmente centinaia di milioni di esseri umani sono oggetto di aggressioni da parte delle principali potenze del mondo, in forma diretta o indiretta. Invasioni, occupazioni, guerre, estorsioni ed altri meccanismi sono esercitati impunemente contro popoli interi al fine di controllare le più importanti fonti di energia fossile in America, Africa e Medio Oriente. Si tratta di una spirale di pazzia e silenzio “complice”, che danneggia molti paesi come il Venezuela, Irak, Iran, Afganistan, Libano, Palestina, e Sudan, tra gli altri; tutti essi vittime della prepotenza e desiderio di dominazione imperialista di queste potenze che, in nome della loro particolare democrazia e del loro interessato concetto di libertà, esibiscono le loro politiche intervenzioniste e un chiaro terrorismo di stato nel mondo, riempendo l’umanità di morte, miseria, povertà e fame. Mentre le altre Nazioni, non invase o aggredite militarmente, vengono sottomesse con debiti esteri immorali e ingiusti, o meglio, attraverso il controllo di altre fonti di materia prima, delle loro fonti idriche e biodiversità, così come del ricatto economico, imposizione di trattati commerciali unilaterali, con norme disuguali di commercio internazionale imposte dalla OMC, e con la concentrazione dei mezzi di comunicazione ed il sequestro della verità, collocandola al servizio della disinformazione, il razzismo, la xenofobia e la discriminazione religiosa, tra gli altri.

Coscienti del peggioramento delle condizioni di vita del pianeta, gli intellettuali del mondo pianifichiamo di nuovo un incontro, il cui obiettivo è quello di impegnare tutta la forza del pensiero e della creazione con la causa della giustizia e la pace nel mondo. I tempi che viviamo non ci permettono solo di dichiararci indignati davanti all’ingiustizia, sono tempi di accordi, impegni e azioni concrete, che ci obbligano ad integrarci con umiltà ed in forma attiva nelle associazioni e nelle organizzazioni di base esistenti in tutto il mondo, senza protagonismi individuali e disposti a conoscere ed accompagnare le lotte dei popoli invasi, dei lavoratori, dei contadini, dei disoccupati, degli sfruttati e sfruttate, degli emarginati, delle donne e uomini, dei popoli indigeni e non, degli afro-discendenti, arabi, emigrati e immigrati, minoranze sessuali, bambini abbandonati, di coloro che reclamano pane e dignità, gli anziani, le persone diversamente abili, vittime del commercio sessuale; principali protagonisti della lotta sociale in difesa dell’umanità.

Di fronte alle sfide che ci impone il debito del passato e quelle del presente e del futuro, abbiamo unito gli sforzi per riunirci nel 2006 a Roma, nella vecchia Europa, quando si compiono sessanta anni dalla creazione della frustrata e tradita Unione di Nazioni presso la sede della FAO, dove si suppone che il mondo dovrebbe pianificare, realizzare ed unire volontà politiche ed economiche per abolire la fame nell’umanità – una realtà ogni giorno più distante, con il fine fondamentale di coordinare le nostre azioni e dare uno speciale riconoscimento agli attivisti intellettuali, artisti e movimenti di base dell’Africa, e ai popoli e governi della Repubblica Bolivariana del Venezuela e della Repubblica della Bolivia per il loro sforzo a costruire un processo di emanicipazione democratico e pacifista di giustizia sociale, di equità e pace, a partire dal protagonismo popolare e dai loro movimenti partecipativi che si sviluppano tra i popoli del Sudamerica; un riconoscimento inoltre  per il popolo cubano e per il suo Comandante Fidel, per il suo esempio costante di decenni di lotta contro l’impero, molte volte quasi in solitudine, ma con la dignità ed il coraggio di chi ha la giustizia e la ragione dalla sua parte.
Rodrigo O. Chaves S.


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