Riccardo Villari: volevo solo fare un giretto in Porsche

1995-Porche-911 Sì, d’accordo, il paese ha benaltrissimi problemi.

Ma l’annuncio dei GR che questo Riccardo Villari non vuole ancora dimettersi, nonostante l’86enne Sergio Zavoli scalpiti (sic) come soluzione condivisa che salva capra e cavoli, mi ricorda quel parcheggiatore al quale il signore con la cromatina in testa, arrivando alla festa, lancia le chiavi della Porsche, sottintendendo che è per farla portare dritta in garage.

Lui si siede al volante del pacchianissimo bolide e sente passare tutte le frustrazioni di una vita tra quella fantozziana poltrona in pelle umana e il suo sedere.

Mette in moto e decide che sì, un giretto se lo può concedere, anzi se lo merita proprio. Tanto il padrone della Por(s)che, con tutta quella cromatina sulla testa, è alla festa. E del resto la chiave gliel’ha data lui, senza neanche specificare che era solo per metterla in garage.

Gira la chiavetta, mette in moto, fa un giretto, ci prende gusto. Comincia ad accelerare, a sgommare, si fa vedere in piazza, qualche amico lo avverte perfino che si sta mettendo in un casino. Ma lui oramai è tutto immerso nella parte. La cromatina non ce l’ha, si sputa sulle mani e se le passa in testa e comincia a sognare che perfino lui possa portarsi una ministra a fare… un giro. Si sente al centro dell’attenzione e comincia a credere che la Porche sia sua. E ovviamente va a sbattere.

Credo che se il Riccardo Villari di turno non dovesse riportare indietro la Porche entro qualche ora, diciamo per pranzo, andrebbe denunciato per furto, leggasi espulso dal suo partito. Tanto il signore con la cromatina in testa lo perdonerà di sicuro. Di pacchianissime porche lui ne ha tante.