Quanti amori finiti per un sms

Quanti amori finti per un sms Ma attenzione al senso delle parole

Inchiesta australiana: una persona su tre controlla il cellulare del partner. Il 10% dei litigi porta alla separazione. Gli esperti: Contestualizzare è difficile”

Quanti amori finiti per un sms. Ma attenzione al senso delle parole

di SARA FICOCELLI

GALEOTTO fu il messaggio e chi lo scrisse. Chissà quante volte abbiamo lottato contro la tentazione di afferrare il cellulare della nostra dolce metà e dare un’occhiata all’elenco dei massaggi inviati e ricevuti e alla lista delle chiamate, nella speranza di carpire chissà quale inconfessabile segreto. In inglese la perversione di ficcanasare nel telefonino altrui si chiama “text message snooping” e secondo un’inchiesta australiana rappresenta una delle principali cause di litigio e/o separazione tra coppie.

Secondo l’indagine della compagnia telefonica Virgin Mobile Australia, circa una persona su tre ha il vizio di controllare il cellulare altrui e il 73% delle occhiate furtive al display del partner si risolvono in una sorpresa infelice con conseguente litigio. Nel 10% dei casi si arriva addirittura alla separazione. Spesso si tratta di scoperte fondate, ma trattandosi di sms da 160 caratteri il rischio di equivoco è altissimo. “E’ stato bellissimo ieri sera” oppure “Non ne posso più, detesto anche il modo in cui parla”, possono sembrare frasi d’amore lanciate all’amante via etere o sfoghi di insofferenza verso il compagno, ma chi ci dice che non si riferiscano a una partita di calcio vista in tv con gli amici o all’odiosissimo tono di voce del capo ufficio?
L’inchiesta australiana punta il dito contro questi effetti collaterali, figli dell’era degli short message e della comunicazione virtuale. “Viviamo in un’epoca in cui il telefonino è diventato un prolungamento del corpo – spiega la coordinatrice dell’indagine, Amber Morris – quasi ce lo portiamo dietro sotto la doccia. Eppure, intervistando i nostri clienti, abbiamo scoperto che basta lasciarlo per cinque minuti sul comodino per andare incontro a catastrofi sentimentali incredibili”. Ormai al cellulare si confida tutto ed è proprio nei momenti di maggior insofferenza o euforia che si ha voglia di inviare un messaggio, sintetizzando in poche lettere il senso di emozioni complesse.

L’inchiesta ha preso in esame 500 telefonini appartenenti a persone di età compresa tra i 18 e i 29 anni, constatando che ben il 60% degli esaminati corre a sbirciare il cellulare del partner appena questo rimane incustodito, mentre il 40% si limita a farsi gli affari dell’altro alla luce del sole, mentre sono nella stessa stanza. “Fammi vedere il cellulare… non avrai mica qualcosa da nascondere…”: frasi come queste sono all’ordine del giorno, a metà strada fra il ricatto e il masochismo, dato che lo scopo ultimo è quello di mettere a nudo verità dolorose. Circa il 45% delle persone oggetto dell’indagine ha dichiarato infatti di aver scoperto messaggi “flirtanti” o contenenti allusioni sessuali, sia nel testo che nelle immagini.
Uno studio della London School of Economics rivela che un quarto di tutti i messaggi telefonici sono di natura sessuale e che una persona su cinque flirta al telefonino con qualcuno che non è il suo partner. Ma Samantha Brett, responsabile dell’ufficio relazioni esterne della Virgin Mobile, avverte che contestualizzare una foto o un sms è molto difficile: “Al di là dei sospetti, bisognerebbe sapere ogni volta a chi è rivolto esattamente il messaggio, quando è stato scritto e che tipo di rapporto c’è tra chi l’ha scritto e il destinatario. Può trattarsi di un amico con il quale il nostro partner ama scherzare o di un collega col quale vuol fare bella figura. Le variabili sono infinite: è per questo che sbirciare nel telefonino non ha senso”.
Senza considerare poi il fattore più preoccupante: quanto influisce sulla nostra stabilità emotiva, sapere che il nostro lui o la nostra lei ci spiano, non si fidano di noi, e sono disposti a mettere tutto in discussione per colpa di un messaggino? Molto. Secondo la Brett, “certi comportamenti sono fonte di stress e insofferenza reciproca, ledono il rapporto molto più di quanto possiamo immaginare e rendono i partner eternamente sospettosi e nevrotici l’un l’altro”.
L’esperta di comunicazione mette dunque in guardia: “smettetela di controllare la memoria del cellulare del vostro compagno. Se sospettate che vi tradisca, parlatene”. E, in caso di tradimento, scoprirlo con una confessione sarà sempre meno squallido e traumatico.