Cile: alla vigilia dell’11 settembre la magistratura chiede perdono

Alla vigilia del quarantesimo anniversario del colpo di stato, che mise fine al governo di Salvador Allende, la magistratura cilena chiede perdono. In un documento dell’associazione magistrati del potere giudiziale, per la prima volta si chiede perdono per «azioni ed omissioni» e per il fatto che mancarono «al loro dovere di tutela dei diritti fondamentali» ignorando la sofferenza delle vittime e rifiutando almeno 5.000 richieste di habeas corpus da parte dei familiari delle vittime.

Il Cile si prepara al quarantesimo con le solite titubanze. Ieri è stata duramente repressa -as usual- una manifestazione di studenti. Il presidente Sebastián Piñera (destra) parla stucchevolmente di «fatto storico» che merita «riflessione». Il centro-sinistra “riformato” non è ancora capace, e forse non lo sarà mai, di rivendicare l’azione democratica e riformista del governo di Unidad Popular.