Lele Mora, no, dico, Lele Mora!

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Lele Mora, no, dico, Lele Mora… che non è propriamente un occhiuto moralista veterocomunista, è il primo pentito del bunga bunga e parla delle già “cene eleganti” come “dismisura, abuso di potere e degrado”. Intanto il “lettometro”, la misurazione delle volte che il capo del governicchio balneare dice che i guai penali di Silvio non avranno conseguenze sul governo, indicano che sì, invece le avranno.Sarà che, come l’ex-senatore Sergio De Gregorio, che ha ammesso di essersi venduto a Berlusconi per tre milioni di €, avrà avuto in sogno il babbo che l’avrebbe indotto a confessare, sarà che il patteggiamento è una scappatoia comoda, ma perfino Lele Mora, una pedina fondamentale nella costruzione del mito del successo televisivo come fine ultimo dell’esistenza, barcolla rischiando di far crollare davvero il Re di Bunga bunga a un passo da una serie di condanne definitive che ci renderebbero uno stato canaglia agli occhi dell’Europa e del mondo qualora si pensasse di tenere ancora in piedi il governo dell’impresentabile.

Anche fosse… dicono che sia già pronta la vergine Marina a continuare lo show che must go on. Intanto, un centinaio di professionisti della politica e della disinformazione da destra continueranno a sostenere che questo è un processo politico e che il degrado è solo percepito e da sinistra che il satiro vada battuto nelle urne (cinerarie) e non in tribunale.

Nel frattempo 9 milioni d’italiani continueranno a essere indotti a pensare che a casa propria (ma solo dai 1000 metri quadrati in su) siamo tutti liberi di dismisurare, abusare, degradare. Sono fondi di magazzino, vecchi film sbiaditi, ma d’estate li replicheranno ancora per un bel po’.