Monopoli informativi: nelle televisioni cilene il 92% dei servizi è pro-Piñera

piera_feriasLa chiamano democrazia e libertà di stampa, e infatti non causa alcuna preoccupazione da parte delle organizzazioni che fanno le pulci ai sistemi mediatici altrui, ma a volte quella cilena ricorda una dittatura. Nel paese australe infatti, secondo uno studio dell’Università Diego Portales, addirittura il 92% degli spazi nei telegiornali dello scorso luglio sarebbe stato favorevole al presidente della Repubblica, Sebastián Piñera. Non solo, nei quattro principali canali televisivi, la principale precandidata dell’opposizione, l’ex-presidente Michelle Bachelet, non è mai apparsa, neanche  per un secondo.

Sarà una strategia mediatica, che la vorrebbe evitare le polemiche di basso profilo ad elezioni ancora lontane, o Bachelet è vittima di una damnatio memoriae degna dell’Unione Sovietica staliniana? Quel che è certo è che i quattro principali tg cileni sono dominati dai precandidati delle destre, Longueira, Golborne e Allamand e dal presidente, Sebastián Piñera che, nonostante abbia parlato in pubblico 86 volte in un mese, solo in quattro casi ha accettato domande dalla stampa.

Tanta deferenza dai media però a poco serve. L’appoggio al berluschino cileno (ma con questi dati sul rigido controllo del sistema televisivo si dimostra che in confronto Berlusconi è un dilettante) scende di mese in mese. Oggi appena il 26% dei cileni continua a giudicarlo positivamente mentre il 66% lo rifiuta.