Henrique Capriles sfiderà Hugo Chávez il 7 ottobre per la presidenza del Venezuela

Capriles

Sono andate nel migliore dei modi le primarie per il cartello di opposizione (MUD) al governo bolivariano presieduto da Hugo Chávez in Venezuela. Hanno avuto una ottima partecipazione (sopra i due milioni sarebbe stato un buon risultato, ne dichiarano quasi tre, è innegabile il successo) e hanno avuto un voto inequivocabile a favore del candidato favorito Henrique Capriles Radonsky (foto) che ha capitalizzato il ritiro del candidato di estrema destra Leopoldo López lo scorso 24 gennaio.

Capriles ha infatti ottenuto il 63% dei voti, sconfiggendo in maniera netta Pablo Pérez (per una breve presentazione dei candidati qui) che si è fermato poco oltre il 30%. Capriles ha umiliato le altre candidature di destra (María Corina Machado al 3.5%, Diego Arría 1.2%) mentre Pérez ha egemonizzato il campo centrista. Per Capriles un risultato così netto è il miglior viatico per potersi presentare come leader unico dell’opposizione nelle presidenziali del 7 ottobre e si smorzano le speranze chaviste di un’opposizione divisa.

Paradossalmente però la vittoria di Capriles fa gioire anche Hugo Chávez. Al di là della grande moderazione del linguaggio che ha mostrato e mostrerà Capriles di qui al 7 ottobre, il fondatore del fascistoide partito di “Primero Justicia” farà più fatica del moderato Pérez a intercettare voti in uscita dal governo. La candidatura di Capriles è forte, ma la campagna sarà diversa da quella del 2006 quando Manuel Rosales, sconfitto da Chávez, legittimò pienamente il processo elettorale, scontrandosi proprio con “Primero Justicia” che, con il governo Bush che soffiava sul fuoco, cercava di gettare il paese nel caos. La campagna, a partire dall’imminente decimo anniversario del golpe dell’11 aprile 2002, al quale il giovane Capriles partecipò assaltando l’Ambasciata cubana, sarà brutta e polarizzata, prepariamoci a colpi bassi.