Lo strano caso del complotto contro Dominique Strauss-Kahn

Essendo stato per anni iscritto d’ufficio al partito degli apologeti della Rete (senza peraltro esserlo) finirà chi scrive per essere annoverato adesso, sempre d’ufficio, al partito dei catastrofisti, tra Gianni Riotta e Geminello Alvi?

E’ straordinariamente curiosa, nonché reazionaria, l’idea che da ieri circola in Rete per la quale Dominique Strauss-Kahn, il direttore generale dell’FMI, accusato di stupro a Nuova York, sia stato vittima di un complotto. Idea reazionaria innanzitutto, perché se Strauss-Kahn è innocente vuol dire che c’è una donna che ha mentito, argomento tipico della destra che trasmigra a sinistra.

L’idea di tale complotto, letto un po’ ovunque in giro, sarebbe stato originato dal fatto che Strauss-Kahn, in quanto “di sinistra” (sic) sarebbe stato bloccato dai poteri forti che dominano l’FMI, oppure per fare un favore a Nicolas Sarkozy nella corsa all’Eliseo o chissà perché altro.

E’ curioso che in entrambi i casi il signor Strauss Kahn venga iscritto al partito dei “nostri” (“nostri” chi?) e pertanto diviene vittima di un complotto del perfido marito di Carla, dell’imperialismo amerikano o della Spectre. Ma chi dice che Strauss-Kahn sia dei “nostri”? Chi dice che come direttore dell’FMI abbia rappresentato un’impossibile cambiamento per quella feroce organizzazione dimostrabilmente colpevole di avere indotto carestie nel sud del mondo? Soprattutto qual è un solo indizio che possa esserci stato un complotto?

Non è ovviamente obbligatorio che DSK sia colpevole, ma l’automatismo con il quale un settore della cosiddetta controinformazione, non necessariamente partecipativa, sposa l’idea del complotto è parte di quel complesso per il quale ad ogni notizia corrisponde il suo opposto e per la quale Osama Bin Laden non sarebbe mai stato ucciso e Vittorio Arrigoni (per limitarsi a due casi delle ultime settimane) non può essere stato ucciso da estremisti islamici ma dai perfidi giudei deicidi. E’ nefasto che la continua ricerca di verità alternative, possibilmente sconvolgenti, impedisca il capire le notizie in quanto tali, approfondirle e svelare le manipolazioni mainstream al quale gli oltranzisti del “tutto quello che ti dicono è falso” finiscono per fare da stampella.