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Eppure, nonostante Mariastella Gelmini, la ricerca italiana resiste

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La Royal Society britannica si prende la briga di calcolare da dove provengono le citazioni in articoli scientifici di tutto il mondo.

Come si vede dall’immagine, nel quinquennio 2004-2008, rispetto a quello precedente, 1999-2003, le citazioni censite sono aumentate di un’abbondante metà, da 23 a 36 milioni ma, soprattutto sono diventate più rappresentative della varietà del mondo con le citazioni a contributi provenienti da paesi oltre l’ottavo posto che passano dal 27.1 al 32.4%.

Le citazioni provenienti dai due paesi guida, Stati Uniti e Gran Bretagna invece precipitano dal 45 al 38% in appena un quinquennio e nella top ten entrano Cina (che triplica la sua percentuale) e Spagna a scapito di Australia e Svizzera.

Se Germania, Giappone e Francia perdono qualche decimo di punto crescono il Canada e, sorprendentemente l’Italia, che passa dal 3 al 3.7%. Non preoccupatevi, l’ultimo anno del quinquennio, il 2008, è quello nel quale arriva Mariastella Gelmini. Per il prossimo lustro possiamo solo scendere.