Internet Explorer crolla ma a Firefox manca il fiato

imageI dati che propongo, che si riferiscono all’evoluzione nella scelta del browser, non hanno un valore statistico generale, ma si riferiscono pur sempre ad un sito, Giornalismo partecipativo, che, secondo Google Analytics, negli ultimi 5 anni ha avuto oltre 3.5 milioni di visite da circa 1.1 milioni di visitatori unici.

Browser 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Internet Explorer

71,8%

67,6%

55,1%

54,5%

48,8%

41,5%

Firefox

23,5%

27,9%

39,2%

37,9%

38,5%

37,4%

Chrome

2,4%

5,1%

12,7%

Safari

2,0%

2,5%

2,7%

2,9%

5,2%

6,9%

Opera

1,3%

1,7%

1,6%

1,6%

1,2%

1,2%

Se è indiscutibile il crollo di Internet Explorer, che in cinque anni passa dal 71.8 al 41,5%, ed è sistematicamente abbandonato da qualunque utente evoluto, è oramai altrettanto evidente che Mozilla Firefox, il software libero, ha toccato nel 2007 una sorta di tetto di cristallo oltre il quale non riesce più ad andare.

E’ da tre anni ai limiti del 40% ma non riesce a superarli. Forse l’anno prossimo sarà per la prima volta il browser più usato, ma solo perché superato verso il basso da IE.

Quello che bolle in pentola, insomma, va visto nella parte bassa della classifica. Opera, il browser norvegese, langue e non beneficia particolarmente dell’essere abbastanza usato sui cellulari Symbian. Quelli che sono in esplosione sono i due Browser che hanno alle spalle il potenziale di grandi imprese come Apple e Google. Insieme Chrome e Safari moltiplicano per quattro i loro utenti in un paio d’anni, passando, sommati, dal 5 al 20%.

La crescita di Safari, in particolare, è dovuta al boom dell’iphone (e i margini di crescita dell’ipad sono grandi) e quindi vuol dire portatilità, cellulari, il mondo nuovo dei servizi pregiati a pagamento, per i quali può valere già oggi di più il 6.9% di mercato di Safari che il 41.5 di IE. Il successo di Chrome si deve invece al motore di ricerca (e presto al sistema operativo) e alla suite di applicazioni sempre più utilizzate e integrate.

Insomma, tanto Google come Apple stanno crescendo perché sono considerati innovazione. IE sta crollando perché è il vecchio e in quanto a Firefox, come ho avuto occasione di dire personalmente a Richard Stallman, non di solo software libero vive l’uomo.

Tre utenti su quattro usano ancora IE e Firefox, ma erano 19 su 20 cinque anni fa. Oggi la partita è aperta a tutti e quattro i principali player del mercato dei browser. Ed è sempre più chiaro che gli utenti, come per i voti nella DC di Andreotti, non si contano ma si pesano.